TEST PSICO ATTITUDINALI DEI MAGISTRATI, IL TESTO MODIFICATO CHE ESTROMETTE IL MINISTERO IN FAVORE DEL CSM

Le nuove disposizioni entreranno in vigore fra due anni e sarà il Consiglio Superiore della Magistratura a redigere le linee guida per i test psicoattitudinali dei magistrati. Una decisione modificata al momento della redazione del testo finale, che cambia rotta rispetto alla bozza in cui la competenza ricadeva nelle mani del Ministero della Giustizia e che di fatto porta a considerare la riforma – almeno per il momento – un contenitore vuoto.

Il compito di prendere le decisioni specifiche spetterà alla commissione esaminatrice e l’atteggiamento prudente nella valutazione del merito riflette anche l’attenzione riservata al fatto che i contenuti saranno affrontati, quando necessario, dal Consiglio presieduto da Mattarella. È così che tenendo conto di questo quadro, con la consapevolezza che il fulcro della riforma verrà plasmato in futuro, il Presidente della Repubblica firmerà il decreto legislativo approvato martedì sera dal Consiglio dei Ministri.

Il Quirinale si affiderà dunque alla saggezza dell’autogoverno per cercare di stabilire norme condivise che mirino a evitare conflitti con la politica e che non risultino eccessivamente onerose, per buona pace dei magistrati.

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