RISALE LA GERMANIA, SCATTO DELL’EXPORT

La crescita di luglio (+6,8% su base annua) riporta in pareggio il bilancio 2024 dell’export, che ritrova progressi in tutti i principali mercati. A partire dalla nostra prima destinazione commerciale, la Germania, con Berlino ad aumentare gli acquisti del 2,1%. Con l’eccezione di Austria e di alcune aree dell’Africa, i progressi del made in Italy sono però diffusi e distribuiti in modo omogeneo tra Europa (+6%) e aree extra-Ue (+7,6%).

Boccata di ossigeno per le nostre aziende che anche in termini settoriali è sufficientemente diffusa, con poche aree negative (pelle, auto, altri mezzi di trasporto) che si confrontano con crescite importanti realizzate altrove. Anche a doppia cifra, come capita per gli alimentari , legno-carta, chimica e farmaceutica, apparati elettrici.

Confortante in particolare è l’inversione di rotta della Germania, che pur restando alle prese con un quadro macro debole, caratterizzato da cali continui della produzione industriale, mantiene a luglio una domanda importante verso l’Italia. A crescere o comunque a tenere sono più aree della componentistica (gomma-plastica e metalli) ma sono in terreno positivo anche macchinari, chimica e farmaceutica, alimentari. La voragine è invece nei mezzi di trasporto, in particolare nelle auto, con l’export italiano che cade di 35 punti, andando ad appesantire il bilancio dell’intero 2024.

Solo da qui, in effetti, derivano per l’Italia in sette mesi minori incassi per oltre 800 milioni. Nonostante lo scatto di luglio il bilancio 2024 verso la Germania resta comunque in rosso, gap del 5,4% che in valore assoluto vale quasi 2,5 miliardi.

Scorrendo le performance dei singoli paesi è da segnalare l’ennesimo avanzo commerciale verso la Russia, ormai diventato strutturale dopo la cancellazione delle forniture di gas: in sette mesi il saldo è a nostro favore per 600 milioni di euro. Tende invece a rientrare la corsa dell’oro verso la Turchia, scatto che in pochi mesi era arrivato a moltiplicare per quattro le vendite settoriali verso il paese: a luglio il progresso sfiora il 90% ma è in drastico ridimensionamento rispetto al +336 del periodo gennaio-luglio, scatto che ha portato Ankara in vetta a tutti i mercati di sbocco in termini di crescita a valore.

Nel complesso la minore tonicità delle importazioni (+6,3%) spinge ancora una volta verso l’alto l’avanzo commerciale italiano, che a luglio sfiora i sette miliardi di euro (da 6,1 di luglio 2023), con un deficit energetico allineato sui valori del 20234 a 4,8 miliardi di euro.

In sette mesi ora l’avanzo sfiora i 37 miliardi di euro, più del doppio rispetto a quanto realizzato nel corrispondente periodo 2023.

2024-09-16T12:04:21Z dg43tfdfdgfd