POSTE, 500 MILIONI DI UTILI E INTESA SUI BUONI

A meno di dieci giorni dall'assemblea di Cassa depositi e prestiti che - come ha confermato ieri il presidente dell'Acri Giovanni Azzone - il 24 maggio confermerà il presidente Giovanni Gorno Tempini (su espressione delle Fondazioni), tutti gli occhi sono puntati sulle mosse dell'ad Dario Scannapieco, anch'esso in aria di riconferma nonostante le voci di avvicendamento. E dopo aver chiuso un brillante bilancio, Cdp ieri ha rinnovato l'accordo con Poste Italiane, di cui Cassa è azionista con il 35% e il Tesoro con il 29,26%. La nuova intesa sul risparmio postale, valida per il periodo 2024-26, è stata presentata, in parallelo ai conti trimestrali, dall'ad delle Poste Matteo Del Fante. Riguarda i libretti di risparmio postale per 92 miliardi e buoni fruttiferi postali per 234 miliardi. Si tratta dei classici prodotti garantiti dallo Stato che Poste distribuisce da sempre per conto della Cassa. Secondo l'intesa, la remunerazione annua per il servizio di raccolta e gestione è compresa tra 1,6 miliardi e 1,9 miliardi di euro a fronte di obiettivi di raccolta netta concordati (era di 1,73 miliardi nel 2013). La remunerazione prevede, da una parte, obiettivi di raccolta netta e, dall'altra, una metodologia mista, in parte legata a commissioni up-front (differenziate per anno di emissione e tipologia del Buono) e in parte a commissioni di gestione annue (differenziate per anno di emissione del Buono), che meglio garantisce la sostenibilità del servizio.

In parallelo Poste ha comunicato di aver chiuso il primo trimestre con un utile netto di 501 milioni (+16%), e con ricavi complessivi per oltre 3 miliardi (+6%). Il risultato operativo è stato invece di 706 milioni, in rialzo del 14%. Numeri però che sono stati calcolati al netto dell'impatto delle plusvalenze che erano state realizzate l'anno scorso sul portafoglio di Btp di Banco Posta, pari a 168 milioni nel primo trimestre 2023 rispetto ai 22 milioni di quest'anno. Considerando anche quell'impatto i ricavi risultano ancora in aumento dello 0,7%, ma il risultato operativo è in calo dell'8% e l'utile del 7,1%. Insomma, I risultati della gestione del portafoglio di Btp di BancoPosta frenano il primo trimestre.

Guardando alle singole divisioni, il segmento corrispondenza, pacchi e distribuzione ha registrato ricavi per 934 milioni (+4,6%) beneficiando di azioni di re-pricing e il business dei pacchi è stato trascinato dal comparto b2c. «In particolare i volumi dei pacchi si sono attestati a 71,1 milioni di unità, in crescita del 21,5% su base annua. I pacchi consegnati dai portalettere sono stati 27 milioni con un incremento del 52% rispetto al primo trimestre del 2023», ha spiegato Del Fante (in foto), ricordando che fino a pochi anni fa i postini non consegnavano pacchi. I ricavi da servizi finanziari sono stati di 1,3 miliardi (+5%) trainati da margine di interesse e commissioni di distribuzione dei prestiti al consumo. I ricavi di Postepay, 379 milioni, sono aumentati del 17,3% trainati da e-commerce e migrazione dei pagamenti dal contante a carte e digitale. «Questi risultati dimostrano come stiamo attuando il nostro piano in modo rigoroso, con un continuo focus sul raggiungimento dei risultati commerciali e sulla razionalizzazione dei costi», ha detto ancora Del Fante. Il titolo ha chiuso in calo delll'1,31% a 12,38 euro.

2024-05-16T06:08:20Z dg43tfdfdgfd