DALLE NAVI VERSO GLI USA LA SPINTA PER IL MADE IN ITALY: +2,1%

La vendita di navi verso gli Stati Uniti a spingere verso l’alto il dato. Il confronto con le extra-vendite di farmaci verso la Cina a deprimerlo.

Alla fine, il saldo del made in Italy del mese di febbraio nei confronti dei paesi extra-Ue è positivo, un guadagno del 2,1% che inverte la rotta rispetto alla frenata di gennaio. Risultati positivi sono visibili quasi ovunque ma in particolare negli Stati Uniti, dove il progresso del 23,6% è però determinato soprattutto dall’esportazione di navi. Maxi-commesse una tantum in assenza delle quali - spiega l’Istat - la media generale del mese per il nostro export sarebbe andata in rosso dell’1,7%.

A frenare la media in direzione opposta, anche in questo caso con una modalità una-tantum è invece la Cina, dove si segnala un calo del 57,7%. Dato che, così come accaduto a gennaio, in realtà non fa testo. Il crollo dei valori, in linea con quanto capitato nel mese precedente, è infatti legato ad un confronto “impari”. Quello con i primi mesi del 2023, quando dallo stabilimento Pfizer di Ascoli Piceno veniva prodotto ed esportato il farmaco anti-Covid Paxlovid, compressa “blockbuster” in grado di spostare i ricavi dell’intero gruppo Usa spingendolo al nuovo record di ricavi oltre i 100 miliardi di dollari. Singolo farmaco venduto a centinaia di euro alla confezione che in poco più di un anno dal sito di Ascoli ha prodotto oltre 12 miliardi di export, andando a modificare le statistiche provinciali, regionali e anche nazionali, con un invio verso Pechino concentrato in particolare nei primi mesi del 2023. Dunque, così come allora l’avvio della produzione di Ascoli aveva fatto raddoppiare l’export nazionale verso la Cina, oggi accade esattamente il contrario: non era lecito entusiasmarsi a febbraio 2023, non è corretto deprimersi oggi.

In sintesi, rispetto a febbraio 2023 abbiamo come “extra” un miliardo di navi ma anche 1,5 miliardi in meno di farmaci una tantum. La media di crescita del mese del 2,1% del made in Italy è quindi da valutare nel complesso con soddisfazione, tenendo conto di progressi ottenuti dal nostro export in quasi tutte le aree geografiche, dal Giappone all’India, dalla Turchia al Medio Oriente.

Guardando al lato delle importazioni si continua a palesare l’effetto del calo dei listini di gas e greggio, con acquisti extra-Ue che in generale si riducono del 10,4%.

Confermata la caduta verticale degli acquisti dalla Russia, con l’Italia che ormai nei confronti di Mosca, stabilmente, mese dopo mese, continua a poter vantare un attivo commerciale (+194 milioni a febbraio). Quello conquistato nel 2023, su base annua è stato il primo in assoluto della storia.

Così, a febbraio nel complesso il saldo commerciale con i paesi extra Ue27 è positivo e pari a +6.739 milioni (+3.997 milioni nello stesso mese del 2023). Il deficit energetico (-3.773 milioni) è inferiore rispetto a un anno prima (-5.721 milioni). L’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici aumenta da 9.718 milioni di febbraio 2023 a 10.512 milioni di febbraio 2024.

2024-03-28T10:34:50Z dg43tfdfdgfd