Il primo ministro slovacco Robert Fico ha subìto un attentato ed è in pericolo di vita. Dopo la riunione di governo a Handlova, a circa 150 chilometri a Nord-Est di Bratislava, il premier slovacco è stato ferito da colpi di arma da fuoco al petto, all’addome e a un braccio. Lo riferisce l’agenzia di stampa slovacca Tasr. L’attentatore, un uomo di oltre 70 anni, ha mirato esplicitamente al premier, colpendolo con tre o quattro colpi. Il premier è stato trasportato in elisoccorso all’ospedale di Banska Bystrica ma le sue condizioni rimangono critiche e le prossime ore saranno decisive, secondo una comunicazione del governo pubblicata sul profilo Facebook del primo ministro.
La presidente slovacca Zuzana Caputova ha condannato l’attacco definendolo “brutale e sconsiderato”, esprimendo solidarietà e augurando una pronta guarigione a Fico e alla sua famiglia. Anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha condannato il vile agguato. Le forze di opposizione a Bratislava, rappresentate dal leader del partito Slovacchia Progressista Michal Šimečka, hanno espresso sgomento e condanna per l’attentato, ribadendo il rifiuto di ogni forma di violenza.
L’attentatore, mimetizzato tra la folla che si era radunata di fronte all’edificio dove il primo ministro stava tenendo un discorso, è stato neutralizzato da alcuni passanti e dalle forze di sicurezza, quindi è stato consegnato alla polizia. Prima di aprire il fuoco, avrebbe gridato in modo provocatorio: “Robo, vieni qui!”, come riportato dal sito del quotidiano slovacco Pravda e a quel punto ha esploso i colpi di pistola. L’area è attualmente evacuata. Al momento non si conosce ancora l’identità dell’aggressore.
Robert Fico, figura di spicco e spesso discussa della politica slovacca, è alla guida del Paese dall’ottobre 2023, per il suo quarto mandato: il suo partito Smer-Ds, la Direzione Socialdemocrazia (Smer-sociálna demokracia), ha vinto le ultime elezioni con oltre il 23% dei voti. La sua ultima esperienza al governo si era conclusa nel 2018 con le proteste scaturite dall’omicidio del giornalista investigativo Ján Kuciak e della sua compagna, circostanze che avevano sollevato sospetti sul coinvolgimento del governo.
Il suo ritorno alla carica di primo ministro è stato caratterizzato da un programma politico – con posizioni sulla famiglia tradizionale, critiche verso le comunità islamiche e Rom, opposizione ai diritti Lgbt e una politica migratoria basata sulla sicurezza – che ha suscitato l’interesse e l’approvazione dell’Ungheria di Viktor Orban. Fico ha pubblicamente sostenuto la Russia di Vladimir Putin e si è opposto alle sanzioni contro Mosca, posizioni che lo hanno isolato all’interno del panorama politico europeo.