ETICHETTE FALSE PER VINI DAL BRUNELLO AL CHIANTI VENDUTI AI SUPERMERCATI

Brunello di Montalcino, Chianti Classico, Morellino di Scansano e Montefalco Sagrantino falsamente etichettati come Docg, Doc e Igt e venduti in grosse partite nei supermercati. La Cassazione, dopo un procedimento durato anni, conferma la condanna pe r contraffazione di indicazioni geografiche o di denominazione di origine (articolo 517-quater del Codice penale) a carico dell'ex amministratore di una società che imbottigliava vini, mentre afferma la prescrizione del reato, per un procacciatore di affari quale procacciatore d'affari nel settore della compravendita di vini nella grande distribuzione. Per i giudici chiara la dinamica dei fatti. Sul vino, a volte comprato sfuso, gli imputati, attraverso “la predisposizione di falsa documentazione fiscale e contabile, contraffacevano e ponevano in vendita, presso vari supermercati, ingenti partite di vino Brunello di Montalcino, Chianti Classico, Morellino di Scansano e Montefalco Sagrantino falsamente etichettato come D.O.C.G., D.O.C. ed I.G.T. Tutti i consorzi dei prestigiosi marchi si sono costituiti parte civile nel processo. Un procedimento che aveva preso le mosse da indagini della procura e della Guardia di Finanza che, ancora una volta si sono mosse a tutela dell'immagine di alcune delle Docg e Doc nazionali più famose nel mondo.

Dalle etichette false alla contraffazione non è facile quantificare i danni economici per il vino targato Made in Italy. L'Istat, Istituto Nazionale di Statistica, ha stimato che il mercato della contraffazione alimentare in Italia vale circa 15 miliardi di euro all'anno. Non è però possibile, in assenza di numeri ufficiali, isolare il dato che riguarda in particolare il vino, che comunque incide in maniera significativa. Secondo alcuni studi di settore il mercato del vino contraffatto in Italia potrebbe valere fino a 10 miliardi di euro all'anno mentre per Coldiretti il giro d'affari nei 12 mesi supera i 6 miliardi. La stima di Federalimentare, comunicata a Vinitaly 2024, parla di una contraffazione dei vini italiani nel mondo (escludendo l'italian sounding) che vale circa due miliardi: il 30% dei sei miliardi di valore complessivo delle frodi di prodotti agroalimentari. Tutte cifre ancor più preoccupanti se messe a confronto con il valore dell'export del vino dell'anno 2023, che è pari a 7.7 miliardi. Il danno peggiore è però quello all'immagine. Prestigiose aziende italiane rischiano, in modo del tutto incolpevole, di perdere la fiducia dei consumatori, malgrado le risorse impiegate i costi sostenuti per le azioni di contrasto alle alterazioni di qualunque tipo, con attività che vanno dai controlli sul territorio alle campagne di sensibilizzazione.

2024-09-10T13:52:59Z dg43tfdfdgfd