REGNO UNITO, SORPASSO DEL WEB SULLA TV COME FONTE DI INFORMAZIONE

È un cambiamento tecnologico, ma porta con sé anche tutti i risvolti di un vero e proprio mutamento culturale. Ora anche nel Regno unito è realtà quello che in Usa, stando al Reuters Institute, è avvenuto già da tempo e che in Italia è ancora di là da venire (stando sempre al Reuters Institute il 50% degli intervistati nella Penisola ha riportato di avere la Tv come fonte principale di informazione contro il 43% che ha indicato fonti online). In Uk non è più la Tv la principale fonte di notizie. Lo scettro è passato al web.

A segnalarlo è un rapporto dell’Ofcom, il regolatore britannico delle comunicazioni, secondo cui il 71% degli adulti britannici ha dichiarato di utilizzare internet come fonte primaria di notizie, superando il 70% che ha indicato la televisione. Uno scarto minimo, ma si tratta pur sempre di una prima volta. «La televisione ha dominato le abitudini di informazione delle persone fin dagli anni Sessanta e suscita ancora un’elevata fiducia. Ma stiamo assistendo a un passaggio generazionale alle notizie online, che sono spesso considerate meno affidabili, insieme ai crescenti timori sulla disinformazione e sui contenuti deepfake», ha commentato Yih-Choung Teh. Direttore del gruppo Ofcom, strategia e ricerca.

Nei dati c’è comunque tutta la portata di una tendenza ormai consolidata: la crescente centralità del web, specialmente tra le generazioni più giovani. Tra i 16 e i 24 anni, i social media sono la fonte di notizie dominante e Instagram è la fonte principale in assoluto, utilizzata dal 41% in quella fascia di età. Seguono Youtube (37%); Facebook (35%); TikTok (33%); X (27%). TikTok è peraltro la prima fonte di informazione per il 12-15enni.

Giovani, ma non solo. Più della metà degli adulti del Regno Unito (52%) dichiara infatti di usare i social media per le notizie, in aumento rispetto al 47% del 2023. Le piattaforme più popolari per le notizie sono Facebook, usata da tre adulti su 10, seguita da YouTube (19%), Instagram (18%) e X (15%).

A ogni modo è pur vero che la divisione generazionale tra notizie online e TV è netta, con nove giovani su 10 che utilizzano fonti online per le notizie, mentre per una percentuale simile di persone sopra i 55 anni il mezzo preferito è la TV, sebbene gli adolescenti si uniscano alla generazione più anziana nel valutare le fonti tradizionali in modo più elevato per l’affidabilità. Negli ultimi tre anni, sei adulti su 10 hanno valutato le emittenti di servizio pubblico come «affidabili e accurate».

«Ofcom vuole garantire notizie di alta qualità per la prossima generazione, quindi stiamo dando il via a una revisione dei media di servizio pubblico che aiutano a sostenere la democrazia e il dibattito pubblico nel Regno Unito», spiega sempre Yih-Choung Teh. Direttore del gruppo Ofcom, strategia e ricerca. Del resto è chiaro che l’irruzione sulla scena di altri player dell’informazione - tanto più in un Regno Unito dove il tema della Brexit e il dibattito su come si sia arrivati a quel punto è ancora ben di là dal chiudersi - sta ponendo questioni anche sui rischi di un’informazione manipolata: pericolo sul quale l’intelligenza artificiale generativa può fare da detonatore.

Ofcom non a caso ha analizzato il consumo di news durante le elezioni del 2024. Risultato? Nove inglesi su dieci hanno seguito le elezioni, con i giovani adulti particolarmente coinvolti, spiega l’ente di controllo. In questo quadro però «la maggior parte delle persone - scrive Ofcom - ha visto contenuti fuorvianti. Sei su dieci (60%) hanno ricordato di aver visto informazioni che ritenevano false o fuorvianti. Di questi, uno su dieci ha affermato di aver visto questo tipo di contenuto più volte al giorno». Inoltre «oltre la metà delle persone (57%) ha espresso preoccupazione per l’impatto dei contenuti deepfake durante la campagna elettorale generale. Oltre un quarto (27%) degli adulti ha affermato di aver incontrato un deepfake durante la settimana precedente».

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