PENSIONE DI REVERSIBILITà AI NIPOTI, NUOVE REGOLE E PLATEA PIù AMPIA: COSA DICE LA CIRCOLARE DELL'INPS

La pensione di reversibilità si estende. L'Inps, infatti, con una circolare ha stabilito definitivamente che i nipoti maggiorenni rientrano tra i destinatari diretti della pensione di reversibilità, accogliendo l'ampia giurisprudenza in tema. Più persone, così, potranno ricevere il supporto mensile erogato dall'Istituto di previdenza sociale. Tipicamente la pensione di reversibilità ai superstiti spetta al coniuge superstite come pure ai figli, ma anche i nipoti saranno inseriti tra i beneficiari.

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Pensione di reversiblità più ampia, cosa cambia

Secondo la sentenza della Corte Costituzionale n. 180 del 1999, i nipoti minorenni devono essere equiparati ai figli se sono a carico dei nonni, pure nel caso in cui i genitori siano presenti. Come tra l’altro chiarito dall’Inps con circolare n. 213 del 2000, infatti, «la presenza di uno o entrambi i genitori non è ostativa al riconoscimento del diritto alla pensione ai superstiti, purché sia accertata l’impossibilità dei genitori di provvedere al mantenimento dei figli, non svolgendo alcun tipo di attività lavorativa e non beneficiando di alcuna fonte di reddito».

Quindi se i genitori non sono in grado di provvedere economicamente ai figli, tanto che questi erano a carico dei nonni, alla morte dei nonni hanno diritto alla stessa quota di reversibilità spettante ai figli (70% in assenza del coniuge). Questo vale anche per i minori di 21 anni se studenti e minori di 26 anni nel caso degli studenti universitari.

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La sentenza della Corte costituzionale

Il diritto alla pensione di reversibilità fino ad ora era stato precluso ai nipoti maggiorenni e inabili al lavoro del pensionato defunto. Questo anche nel caso in cui risultassero a suo carico al momento della morte. Un’esclusione che a molti è sembrata essere una vera e propria discriminazione, tanto che la questione è arrivata davanti alla Consulta.

Con la sentenza n. 88 del 2022, la Consulta ha definito  l’illegittimità costituzionale dell’articolo 38 del decreto del Presidente della Repubblica n. 818 del 26 aprile 1957, recante le “Norme di attuazione e di coordinamento della legge 4 aprile 1952, n. 218, sul riordinamento delle pensioni dell’assicurazione obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti” per la parte in cui non vengono inclusi tra i destinatari diretti e immediati della pensione di reversibilità i nipoti maggiorenni orfani che sono riconosciuti inabili al lavoro e viventi a carico degli ascendenti assicurati.

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La circolare Inps

Dopo circa due anni prima l’Inps si è uniformato alla sentenza, proprio con la circolare n. 64 del 2024. L’Istituto ha incluso anche i nipoti maggiorenni tra i destinatari diretti della pensione di reversibilità (quindi anche in presenza del coniuge e dei figli del dante causa) a patto che siano: a carico del pensionato al momento del decesso di quest’ultimo; inabili al lavoro.

I nipoti vengono equiparati ai figli  se a carico del nonno o della nonna al momento della morte e: minori; maggiorenni studenti di scuole o corsi di formazione professionale ma entro i 21 anni di età (entro i 26 anni nel caso di studenti universitari); maggiorenni inabili indipendentemente dall’età.

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Cosa succede alle domande respinte

Ora le domande respinte devono essere riesaminate, su richiesta degli interessati. La pensione decorrerà dalla prima data utile, nei limiti però della prescrizione quinquennale e della decadenza. Il riconoscimento della reversibilità ai nipoti comporterà un ricalcolo delle pensioni riconosciute in favore di altre categorie di superstiti contitolari. Con l’aggiunta del nipote, infatti, la pensione ai superstiti liquidata al coniuge e/o ai figli deve essere riliquidata secondo le aliquote di legge.

Se dalla riliquidazione dovesse emergere che gli altri familiari superstiti hanno beneficiato di un importo maggiore rispetto a quello che doveva spettare, la somma erogata in più non sarà oggetto di recupero da parte dell’Istituto. Scatta invece la revoca della pensione per le categorie di superstiti la cui percezione risulta essere incompatibile con quella dei nipoti, come genitori o fratelli e sorelle. Le somme erogate nei periodi trascorsi non dovranno essere restituite.

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