NUOVO CODICE DELLA STRADA, IL CODACONS: “OK STRETTA SU AUTOVELOX E MONOPATTINI, MA SERVONO PIù CONTROLLI SULLE STRADE”

Le novità contenute nel nuovo Codice della Strada, approvate un paio di giorni fa alla Camera, vengono accolte con favore dal Codacons, con l’associazione dei consumatori che sottolinea però come, in assenza di un incremento reale dei controlli, qualsiasi inasprimento delle sanzioni sarà del tutto inutile.

Sulle modifiche al Codice della Strada, il presidente del Codacons Carlo Rienzi ha affermato: “Appoggiamo la stretta in tema di autovelox, strumento troppo spesso utilizzato dai Comuni al solo scopo di far cassa e utilizzare gli automobilisti come bancomat, ma aspettiamo il decreto che regolerà il posizionamento degli apparecchi di rilevamento della velocità, oltre 11.000 in Italia, una regolamentazione che si attende da ben 14 anni. Positive – prosegue Rienzi – anche le novità introdotte in tema di monopattini, considerato che da anni chiediamo di imporre l’obbligo di casco, targa e assicurazioni per chi guida tali mezzi, sempre più spesso coinvolti in incidenti anche gravi”.

Servono più controlli

Tuttavia il presidente del Codacons sollecita adeguati controlli: “Il Governo però deve ora adoperarsi per incrementare la presenza delle forze dell’ordine lungo le strade, perché senza un aumento dei controlli qualsiasi misura di inasprimento delle sanzioni sarà del tutto inutile. Ci chiediamo poi che fine abbia fatto l’Osservatorio sulle multe stradali introdotto dal decreto legge P.a. bis del 2023 e che sarebbe dovuto entrare in funzione entro 90 giorni dalla conversione in legge del decreto (pubblicata in GU il 16 agosto 2023) con il compito di realizzare una relazione annuale ‘contenente in particolare i dati relativi agli incidenti stradali e alla regolarità e trasparenza nell’utilizzo dei proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie e nell’uso dei dispositivi elettronici di controllo della velocità’, nonché di verificare ‘le segnalazioni delle associazioni dei consumatori operanti nel settore e richiedere dati e informazioni alle competenti amministrazioni’. Nonostante la crociata avviata dal ministro Salvini contro autovelox e limiti di velocità, di tale Osservatorio, che fa capo proprio al Mit, non si è saputo più nulla”, conclude Rienzi.

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