INCONTRO MELONI-SINDACATI: LAVORO, PREMI E SUPERBONUS PER CHI ASSUME

In vista del 1° maggio, la premier, Giorgia Meloni , ha convocato oggi i sindacati a palazzo Chigi. L’occasione è illustrare loro le prossime misure allo studio dell’esecutivo su salari e occupazione. Il mercato del lavoro sta registrando numeri positivi, con un incremento degli occupati, ma restano indietro donne e giovani.

Al tavolo si parlerà della super deduzione sulle assunzioni prevista dal primo modulo della riforma fiscale. È infatti pronto il decreto interministeriale, Economia-Lavoro. La misura prevede una quota deducibile del costo del lavoro pari al 120%. E’ prevista una maggiorazione al 130% per giovani, donne e soggetti già beneficiari del reddito di cittadinanza. Si applica a tutte le imprese, indipendentemente dalla forma societaria, e ai lavoratori autonomi. Nel Def di aprile il governo ha previsto che questa nuova forma di incentivazione al lavoro stabile, che ha preso il posto di alcuni incentivi assunzionali del passato scaduti a dicembre, possa interessare circa 380mila imprese.

Altro tema all’ordine del giorno è il decreto Coesione, su cui è impegnato il ministro Raffaele Fitto, che, salvo sorprese dell’ultima ora, dovrebbe essere esaminato dal Cdm il giorno successivo, martedì, e che prevede una forte spinta sul lavoro. Sul piatto ci sono 43 miliardi della programmazione 2021-27 da destinare a politiche del lavoro, sociali e di sostegno alle imprese. E non solo regionali: con il co-finanziamento nazionale i fondi a disposizione arrivano a quota 74 miliardi.

Ai sindacati la premier Meloni dovrebbe confermare la prosecuzione del taglio al cuneo fiscale-contributivo (nella forma rafforzata fino a 7 punti in meno, in vigore fino a dicembre) e sul bonus lavoratrici mamme (per quelle con due figli la detassazione vale solo quest’anno).

Si parlerà anche di un sostegno alle famiglie a basso reddito. Nell’ultima versione raccontata sul nostro sito internet, si ragiona su un bonus di Natale fino a 100 euro per i nuclei monoreddito, cioè con un lavoratore dipendente con redditi fino a 28mila euro e almeno un figlio a carico.

Sempre nel nuovo decreto sul fisco, si punta anche sui premi di produttività. Allo studio c’è un loro ampio restyling, dal 2025, con il ritorno all’aliquota del 10% (fino a 3mila euro). Ma si amplia il raggio d’azione, lasciando il tutto in mano alla contrattazione collettiva.

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