IMPRESE IN AFFANNO TRA TASSA LAGARDE E L’ITALIA DEL “PARADOSSO”

Lavoro, futuro e comunità sono il filo conduttore dei lavori della 42esima assemblea nazionale di Confcooperative che vede Roma la partecipazione di 800 delegati. Due giorni di confronto durante i quali ragionare sugli aspetti della vita economica e sociale che più stanno a cuore ai cooperatori. A partire dal lavoro, con un’Italia interessata da un paradosso senza precedenti: crescono gli occupati che sfiorano i 24 milioni, ma gli inattivi sono oltre 12,3 milioni, vale a dire 1/3 della popolazione attiva. I Neet sono oltre 2.100.000. Le imprese, a marzo, hanno cercato oltre 400mila figure professionali, ma ne hanno trovato la metà. C’è poi da considerare l’impatto dell’intelligenza artificiale. L’FMI stima che il 60% degli occupati ne sarà interessato e la metà ne uscirà penalizzata.

Ma a zavorrare le imprese non è solo la ricerca di figure professionali introvabili. I continui rialzi dei tassi hanno reso l’accesso al credito uno dei problemi più sentiti dalle aziende italiane. Nei servizi solo 1 su 2 riesce ad accedere al credito. Basta tassa Lagarde. La Bce deve tagliare i tassi di interesse come raccomanda anche BankItalia.

Nelle due giorni assembleare abbiamo avuto modo di conforntarci con il governo a cui abbiamo chiesto di di contrastare insieme le false coop e tutte le false imprese, di ogni forma giuridica,  che sfruttano oltre 2,8 milioni di lavoratori. Inoltre abbiamo ribadito la necessità di arrivare a una legge sulle cooperative di comunità per evitare lo spopolamento di 5.000 comuni.

Resta poi l'annoso tema dei debiti della PA. Le nostre cooperative vantano crediti per 2,5 miliardi con pagamenti medi a 92 giorni e punte di 1 anno in Sicilia. Le imprese italiane non possono continuare a fare da banche alla pubblica amministrazione.

2024-05-08T08:03:00Z dg43tfdfdgfd