CONGEDO PARENTALE, STIPENDI MAGGIO CON CONGUAGLI AUMENTI ALL'80% PER DUE MESI: A CHI SPETTANO

Congedo parentale. I genitori lavoratori dipendenti - entro i sei anni di vita del figlio (o dall'entrata in famiglia del minore adottato) - potranno avere fino a due mesi indennizzati all'80% nel 2024. Ed eventuali arretrati potranno arrivare già dalla busta paga di maggio.

Congedo parentale, mesi pagati all'80% salgono a 2: ecco per chi e i lavoratori esclusi

Congedo parentale, le novità 2024

Se con la circolare n. 57 del 18 aprile 2024 l'Inps aveva fornito indicazioni per la novità della gestione degli adempimenti previdenziali connessi all’elevazione dell’indennità di congedo parentale, con il messaggio successivo numero 1629 del 26-04-2024 ha comunicato che è stata ampliata la possibilità, per i datori di lavoro che hanno già elaborato le buste paga di aprile 2024 con l’indicazione del congedo parentale in misura ordinaria (30%), di poter conguagliare la prestazione con integrazione all’80% sui flussi di maggio 2024 e giugno 2024.

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Indennizzo all'80%

La manovra introduce oltre al primo mese indennizzato all'80% un ulteriore mese indennizzato al 60% della retribuzione che sale all'80% per il solo 2024. Altri sette mesi sono indennizzati al 30%, a prescindere dalla situazione reddituale.

I restanti periodi di congedo parentale, fino al limite di 10 o di 11 mesi (qualora il padre lavoratore eserciti il diritto di astenersi dal lavoro per un periodo continuativo o frazionato non inferiore a tre mesi) non sono indennizzati, salvo che il genitore interessato abbia un reddito individuale inferiore a 2,5 volte l'importo del trattamento minimo di pensione a carico dell'Assicurazione generale obbligatoria. In tale ultimo caso sono indennizzabili al 30% della retribuzione.

 

Le categorie interessate

L'Inps nella circolare con la quale dà le istruzioni sulla misura spiega che l'elevazione dell'indennità riguarda esclusivamente i lavoratori dipendenti mentre ne restano escluse tutte le altre categorie di lavoratori autonomi, iscritti alla gestione separata, ecc).

La norma «non aggiunge un ulteriore mese di congedo parentale indennizzato, ma dispone l'elevazione dell'indennità al 60% della retribuzione (80% per il solo anno 2024) per un ulteriore mese dei tre spettanti a ciascun genitore e non trasferibili all'altro».

 

Gli esclusi

La previsione normativa della legge di Bilancio 2024 interessa esclusivamente i genitori che terminano (anche per un solo giorno) il congedo di maternità o, in alternativa, di paternità successivamente al 31 dicembre 2023. Sono, quindi, esclusi tutti i genitori che abbiano concluso la fruizione del congedo di maternità o di paternità al 31 dicembre 2023.

Questo non è una condizione per il diritto all'elevazione dell'indennità di congedo parentale per un mese ulteriore, bensì un termine iniziale di decorrenza della nuova disposizione. Il mese va fruito entro i 6 mesi di età del bambino o dall'entrata in famiglia ma comunque non dopo il compimento della maggiore età.

 

Solo un genitore

L'ulteriore mese indennizzato al 60% della retribuzione (80% per il solo anno 2024) è uno solo per entrambi i genitori e può essere fruito in modalità ripartita tra gli stessi o da uno soltanto di essi. I successivi periodi di congedo parentale, da fruire entro i 12 anni di età del figlio, sono indennizzati al 30% della retribuzione, fino al raggiungimento del limite di 9 mesi (comprensivo del mese indennizzato all'80% e del mese indennizzato al 60%, 80% per il solo 2024).

Ogni genitore ha diritto a tre mesi indennizzabili (periodo non trasferibile all'altro genitore). Entrambi i genitori hanno diritto anche a un ulteriore periodo indennizzabile della durata complessiva di 3 mesi, fruibile anche in modalità ripartita tra i genitori, nei limiti individuali del singolo genitore e nel limite di coppia di 9 mesi indennizzabili.

 

La circolare in Pdf

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