TESLA ALLARME ROSSO, CROLLANO LE STIME SUL I TRIMESTRE. ECCO I PUNTI CRITICI

Perfino un investitore e genuino tifoso di Tesla come Dan Ives, di Wedbush, ammette che il primo trimestre è stato da incubo. La domanda in Cina preoccupa e il brand americano soffre. Ma non è soltanto una questione cinese. Certo gli stop alla produzione imposti dall’incendio doloso alla gigafactory di Berlino hanno avuto un impatto sulla fornitura come anche l’aggiornamento della Model 3 Highland negli Stati Uniti, ma i problemi sono tutti sul tavolo e le stime sulle consegne per l’anno rischiano di essere riviste al ribasso. Ovvero, l’obiettivo di 2,1 milioni potrebbe essere ridimensionato. Complice anche l’andamento delle auto elettriche in generale, in un 2024 che vede una flessione della domanda.

Intanto il mercato ha preso atto da mesi che il quadro non è brillante. Basti ricordare, ad esempio, che la guerra dei prezzi si è dimostrata un’arma a doppio taglio: le Tesla sono le automobili che si deprezzano più rapidamente. Gli investitori ne hanno preso atto da mesi: -30% da fine settembre. Analogo andamento (-28%) nel 2024. E’ il titolo peggiore dello S&P500, che da inizio d’anno guadagna quasi l’11%. Da maggio 2023 l’emorragia è stata pari a 350 miliardi dollari (oggi Tesla vale circa 550 miliardi).

Martedì il produttore automobilistico tuttora a maggiore capitalizzazione dovrebbe presentare i dati delle consegne tra gennaio e marzo. Le stime sono passate da 475mila a previsioni che oscillano tra 425mila e poco più di 400mila, a seconda degli analisti. Una calo senza precedenti anno su anno, se si esclude la crisi del Covid. Colpa di un una frenata delle vendite sia sul mercato Usa che su quello cinese.

«Le stime sulle consegne sono state ridotte di molto e questo ha davvero incrinato la fiducia degli investitori nel brand. Sarà difficile far passare in modo positivo i numeri del primo trimestre, anche se dovessero battere modestamente le aspettative», commenta Nicholas Colas, cofondatore di DataTrek Research.

«Il punto focale per gli investitori su Tesla in questo momento sarà il volume delle consegne e il margine lordo. La direzione del titolo si baserà su questi numeri rispetto alle aspettative che si sussurrano», secondo David Wagner, portfolio manager di Aptus Capital Advisors.

Il problema più grande e preoccupante per la casa guidata dal ceo Elon Musk (e per i suoi investitori) rimane la Cina, poiché l’aumento della concorrenza sui veicoli elettrici (adesso si aggiunta anche Xiaomi con la SU7 appena lanciata) e la persistente guerra dei prezzi, sostenuta anche dal colosso BYD, hanno reso questo mercato chiave molto più difficile per Tesla nell’ultimo anno e soprattutto nel trimestre che si chiude domenica. Nel 2023 Tesla ha venduto in Cina 603.664 unità, con un aumento del 37,3% rispetto alle 439.770 unità del 2022. Ma BYD cresce a un ritmo incredibile (+50%) e alle sue spalle il produttore americano ha otto concorrenti cinesi nella top ten.

Molto si giocherà sul salto tecnologico con la guida “autonoma”, ovvero la versione potenziata del Full Self Driving / Autopilot già finito molte volte sotto osservazione. I cinesi non stanno affatto a guardare e oggi le vetture premium vengono scelte nel 64% dei casi, sostiene McKinsey, sulla base di un ottimo Livello 3 di guida autonoma. La promessa di Musk, invece, deve ancora essere mantenuta. Questo non migliora il quadro agli occhi degli investitori.

«Siamo in una fase decisiva. Tesla e Musk - spiega Ives - devono mettersi in azione su quattro fronti per invertire la rotta: 1) fornire una guidance formale per i margini e le consegne nel 2024 (finora è stata troppo generica, ndr); 2) tenere una conference call per il primo trimestre che affronti i problemi della domanda in Cina e la relativa strategia; 3) organizzare una giornata dedicata alle batterie e all’IA per fornire agli investitori la roadmap e il percorso di monetizzazione dei prossimi anni; 4) Musk deve impegnarsi a essere ceo di Tesla per i prossimi 3-5 anni, compresi gli sforzi per sviluppare la guida autonoma con l’IA; 5) avviare una vera campagna pubblicitaria».

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