BANCHIERI, ERMOTTI (UBS) IL PIù PAGATO D’EUROPA. QUANTO GUADAGNANO ITALIANI, FRANCESI E TEDESCHI

Ad appena 9 mesi dal suo insediamento (era il 1° aprile 2023), il colosso bancario svizzero Ub ha reso il suo ceo, Sergio Ermotti, il più pagato d’Europa.

L’anno scorso, infatti, in un arco di appena tre trimestri, il manager ha guadagnato 14,4 milioni di franchi (pari a circa 14,7 milioni di euro). Il compenso è calcolato, appunto, su nove mesi, avendo assunto la guida della banca svizzera il 1° aprile scorso, per guidare l’integrazione di Credit Suisse. Il suo predecessore Ralph Hamers aveva guadagnato 12,6 milioni di franchi svizzeri come ceo della grande banca nel 2022.

In base al rapporto annuale dell’istituto, dei 14,4 milioni di Ermotti, 2,1 milioni costituiscono il salario fisso e 12,3 milioni la parte variabile dello stipendio come performance award. Una cifra quasi pari ai compensi percepiti dall’intero Consiglio di amministrazione, cui la banca svizzera ha versato, compresi gli emolumenti sussidiari (subsidiary fees), 15,2 milioni di franchi, un importo notevolmente superiore ai 12,6 milioni del 2022.

Benché lontano anni luce dalle cifre stratosferiche dei banchieri americani, l’emolumento di Ermotti marca la distanza con le retribuzioni - pur di tutto rispetto - dei banchieri italiani. Nel corso del 2023 il ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, ha percepito un compenso pari a poco più di 4 milioni di euro tra componente fissa (2,6 milioni di euro, invariata dal 2016 e che tale resterà anche quest’anno) e 1,4 milioni di euro quale somma delle quote dei premi annuali provenienti da anni precedenti. A questo compenso, però, si deve aggiungere la componente in azioni ricevuta, pari a 1,6 milioni di euro, a valere sui programmi di incentivazione precedenti. Considerando quindi, tutte le voci, a Messina sono andati 5,7 milioni.

Anche Unicredit, pochi giorni fa, ha reso noto che il suo ceo, Andrea Orcel, nel 2023 ha raggiunto tutti gli obiettivi che i soci gli avevano chiesto. Per questo, riceverà per quest’anno un compenso di 9,75 milioni di euro rispetto ai 7,5 milioni precedenti. A distanza seguono il numero uno di Banco Bpm, Giuseppe Castagna, il cui compenso complessivo, nel 2023, dovrebbe aggirarsi attorno ai 3 milioni, e Piero Luigi Montani, amministratore delegato di Bper Banca, che, nel 2022, risulta abbia ottenuto un compenso di 1,15 milioni.

Andando Oltralpe, di tenore analogo ai più alti compensi italiani è quanto corrisposto all’amministratore delegato di Bnp Paribas, il francese Jean-Laurent Bonnafè, in sella al Gruppo dal dicembre 2011. La retribuzione annua totale risulta di circa 4,6 milioni di euro, composta per il 40% dallo stipendio e per il 60% dai bonus, comprese partecipazioni societarie e stock options. Risulta possedere direttamente lo 0,007% delle azioni della società, per un valore di 5,25 milioni di euro.

E che l’economia tedesca stia attraversando un periodo di grave crisi lo si legge anche nella scelta di Deutsche Bank di “limare” - si fa per dire - al ribasso il compenso del suo ceo Christian Sewing. Che ha guadagnato 8,7 milioni di euro nel 2023, leggermente in flessione rispetto agli 8,9 milioni di euro del 2022, dopo un calo degli utili. La più grande banca tedesca ha visto, infatti, i suoi profitti, nel 2023 scendere a 4,21 miliardi dai 5,03 dell’anno precedente, per il calo dei ricavi.

2024-03-29T06:03:44Z dg43tfdfdgfd