TRA I LAUREATI è BOOM DI OCCUPATI, MA LA FUGA NON SI FERMA: CHI LAVORA ALL'ESTERO NON HA INTENZIONE DI TORNARE

Quasi 8 laureati su 10, ad un anno dalla laurea, hanno un lavoro: si tratta di una percentuale da record. Ma nel post laurea non mancano comunque le criticità: un “dottore” su 3, infatti, non è soddisfatto dello stipendio. E non si arresta la fuga all’estero, dove si guadagna molto di più.

RECORD DI OCCUPATI. I dati arrivano dal Rapporto AlmaLaurea 2025 secondo cui il tasso di occupazione a un anno dal conseguimento del titolo di laurea raggiunge il 78,6%, il valore più elevato degli ultimi 10 anni.

LAVORI STABILI. Si tratta, spesso, di lavori cosiddetti stabili visto che, per i laureati occupati a un anno dal titolo, i contratti più frequenti sono a tempo indeterminato con il 39,5%, i contratti a tempo determinato seguono con il 28,0% e i contratti formativi con il 15,3%. Il 10,4% svolge invece un’attività in proprio.

STIPENDI BASSI. La retribuzione mensile netta, sempre considerando la distanza di un anno dal titolo di laurea, in media è di 1.492 euro quindi in aumento del 6,9% rispetto ai dati rilevati nel 2023. Ma oltre il 30% degli occupati ritiene che lo stipendio non sia adeguato all’impegno, alla professionalità e al ruolo che ricopre.

FUGA ALL’ESTERO. Circa il 5% dei laureati, a due anni dalla laurea, cerca lavoro all’estero: gli uomini sono il 4,7% e le donne il 3,7%. Il trasferimento per lavoro, fuori dall’Italia, riguarda soprattutto i laureati più brillanti, considerati tali in base ai voti negli esami durante gli studi. Ma la percentuale di chi va fuori dall’Italia raddoppia nei settori tecnici come le Ict dove arriva all’11,3%, lo stesso vale per le lauree in materie scientifiche con il 10,3% e per gli ingegneri industriali e dell'informazione con l’8,2%. Non è un caso, allora, se le retribuzioni medie percepite all’estero, a un anno dalla laurea, superano i 2.200 euro mensili netti con il 54,2% in più rispetto a quelle in Italia, che non arrivano ai 1.500 euro.

VIAGGIO DI SOLA ANDATA. Tra gli italiani occupati all’estero, a cinque anni dalla laurea, il 32% dichiara di aver lasciato l’Italia per un’offerta di lavoro interessante all’estero, il 31,1% lo ha fatto invece per mancanza di opportunità in Italia. E purtroppo l’idea di tornare a casa è ben distante, non prima di cinque anni. Il 38,2% degli occupati all’estero, infatti, crede che sia molto improbabile il rientro in Italia e il 33,7% valuta l’ipotesi poco probabile.

riproduzione riservata ®

2025-06-11T03:05:45Z