La recente decisione del Senato americano di bloccare un programma cruciale della FCC (Federal Communications Commission) ha sollevato un acceso dibattito sul tema del divario digitale. Con un voto di 50 a favore e 38 contrari, il Senato ha respinto una proposta che mirava a garantire l'accesso a Internet agli studenti meno abbienti, rivelando una netta divisione politica: i Repubblicani hanno votato compatti per il blocco, mentre Democratici e Indipendenti si sono opposti fermamente.
L'iniziativa, sostenuta dall'ex presidente della FCC Jessica Rosenworcel, prevedeva l'estensione del programma E-Rate, destinando 2,6 miliardi di dollari per fornire tablet e laptop agli studenti privi di connessione domestica. Questa misura era stata concepita come risposta alle disuguaglianze digitali, emerse in modo evidente durante la pandemia, quando milioni di studenti si sono trovati impossibilitati a seguire le lezioni online.
I Repubblicani, guidati dal senatore Ted Cruz, hanno giustificato la loro opposizione affermando che la FCC avrebbe oltrepassato i propri limiti legali. Cruz ha sottolineato l'importanza di proteggere i bambini dai numerosi pericoli della navigazione online non supervisionata. Brendan Carr, attuale presidente della FCC, ha descritto l'iniziativa come un eccesso normativo, ribadendo che i fondi del programma E-Rate possono essere utilizzati esclusivamente all'interno di scuole e biblioteche, come previsto dal Communications Act.
Le critiche non si sono fatte attendere da parte dei Democratici. Il senatore Edward Markey ha definito la decisione "crudele e miope", avvertendo che questa scelta potrebbe ampliare ulteriormente il già significativo divario digitale che penalizza le comunità più vulnerabili. Secondo una ricerca condotta da Common Sense Media, circa il 30% degli studenti appartenenti a famiglie con reddito inferiore a 30.000 dollari annui non dispone di una connessione Internet affidabile a casa.
Se la risoluzione verrà approvata anche dalla Camera dei Rappresentanti e dal Presidente, la FCC non solo dovrà interrompere il programma, ma sarà impedita in futuro dal proporre iniziative simili. Questo scenario apre interrogativi su come bilanciare la protezione dei minori e il diritto a un'educazione digitale equa in un'epoca sempre più dipendente dalla connettività.
2025-05-09T12:44:56Z