SPESE PER LA DIFESA E IL RIARMO EUROPEO, CROSETTO: “HO CHIESTO UN QUADRO REALE DELLE MINACCE. CHIAMERò TUTTI I LEADER POLITICI”

L’aumento delle spese per la difesa e il riarmo europeo sono due grandi temi. A fine giugno è previsto un summit all’Aia tra i capi di Stato e di governo della Nato nel quale si chiederà ai paesi membri di aumentare fino al 5% del Pil all’anno le spese per il comparto, di cui il 3,5% per gli armamenti e il restante 1,5% per investimenti strategici. Da uno studio condotto dalla Fondazione Luigi Einaudi emerge che oggi investire nell’industria della difesa è essenziale sia per garantire al nostro paese sicurezza e capacità di deterrenza, sia per produrre, attraverso la ricerca scientifica, tecnologie a “doppio uso” (internet, sistemi GPS e così via) che generano sviluppo economico e mettono il sistema paese nelle condizioni di competere con le grandi potenze internazionali. Progetti che soddisfano le esigenze militari e quelle civili, massimizzando l’efficienza degli investimenti. Il valore dell’industria della difesa italiana si stima si aggiri intorno ai 16 miliardi di euro. Un comparto caratterizzato da lunghe catene di fornitura che in Italia dà lavoro a 50mila operatori diretti, che diventano 159mila se si considera l’indotto”, si legge nello studio.

Il paper

Alla presentazione del paper ha partecipato il ministro della Difesa, Guido Crosetto. “Se non difendiamo le nostre regole, qualcun altro le riscriverà e lo farà a proprio vantaggio”, ha detto. “Oggi lo scontro non è tra Occidente e Russia, ma tra Stati Uniti e Cina che si sfidano per stabilire chi sarà la superpotenza di questo secolo. Uno scontro basato sulla capacità di sviluppare nuove tecnologie”. Da decenni, ha aggiunto, “l’Occidente subisce, senza combatterla, una guerra di disinformazione e cyber-attacchi senza accorgersene e senza reagire”. Ora, ha sottolineato, “è importante ricreare una cultura della difesa, non solo per quanto riguarda l’aspetto difensivo classico e di protezione dei nostri interessi, ma anche per costruire i presupposti tecnologici per una seconda rivoluzione industriale per il nostro comparto”. E sulla possibilità di sfruttare i fondi europei per la Difesa, il ministro è certo: “Safe andrebbe utilizzato”.

Il concetto di sicurezza

Durante l’evento Alessandra Ghisleri ha illustrato i risultati del sondaggio “Il concetto di sicurezza tra gli italiani: percezione e declinazioni”. Il 64,8% degli intervistati ritiene che il nostro paese faccia bene a investire nella difesa e debba mantenere l’attuale livello di spesa (33,4%) o mettere più risorse (31,4%). Solo il 23% è contrario e spenderebbe meno. L’86,7% del campione associa alla parola “Difesa” il concetto di “Prevenzione e sicurezza”, il restante 13,3% quello di “Lotta e combattimento”. Emerge inoltre che il 68,3% è favorevole a una politica comune di difesa e sicurezza tra gli altri Stati membri dell’Ue, mentre il 13,3% non sa rispondere alla domanda, così come più del 40% degli intervistati non conosce la Nato (4,7%) o non sa spiegare correttamente cosa sia (35,6%).

La richiesta di Crosetto

Dati che, in una fase storica caratterizzata da disinformazione e fake news, mettono in evidenza la necessità di formare in Italia un’opinione pubblica consapevole quando si parla di difesa. “Abbiamo presentato questo paper cercando di chiarire come dagli investimenti nella difesa dipendano il ruolo internazionale dell’Italia, la pacifica garanzia delle nostre libertà, lo sviluppo tecnologico delle nostre aziende”, ha detto il segretario generale della Fondazione Luigi Einaudi, Andrea Cangini. “La Fondazione Einaudi continuerà a fare la sua parte per formare su questi temi un’opinione pubblica consapevole, ne va della qualità della nostra democrazia”. Sul tema è tornato anche il ministro Crosetto. “Ho chiesto al capo di Stato maggiore della Difesa di farmi un quadro reale delle minacce e dello stato attuale della nostra difesa”, ha detto, “quando l’avrò, chiamerò tutti i leader politici del paese e li informerò, in modo che non possano dire ‘non sapevo’. Dal giorno dopo, quando ciascuno di loro parlerà, lo farà sapendo le stesse cose che so io”.

2025-06-10T17:34:04Z