Dal "salvadanaio digitale" agli investimenti in passo è stato breve, anche alla luce di un paradosso che tutti abbiamo vissuto negli ultimi anni. I tassi di interesse in salita, che hanno avuto un impatto devastante sui mutui, non hanno però prodotto alcun vantaggio per i correntisti. Le banche cioé non hanno applicato ai risparmi, ben 1.360 miliardi di euro, conservarti sui conti correnti alcun interesse. Per cercare di ovviare a questa "ingiustizia" e ampliare il suo business, la fintech dei pagamenti digitali Satispay ha deciso di debuttare nel mondo degli investimenti con il lancio del primo servizio integrato nell'applicazione. L'unicorno italiano da oltre 5,5 milioni di utenti che nel 2024 ha processato 3,5 miliardi di euro di pagamenti renderà disponibile nei prossimi giorni a chi vuole investire una sezione dedicata all'interno della propria piattaforma.
Il servizio disponibile nei prossimi giorni si chiamerà Salvadanaio Remunerato ed è basato su un fondo comune monetario con una classe creata in collaborazione con la società di gestione europea Amundi, controllata da Crédit Agricole, che consentirà di investire senza importi minimi, con fondi riscattabili il giorno lavorativo successivo e tassazione gestita da Satispay tramite un partner. "Vogliamo democratizzare il mondo dei servizi finanziari", commenta il co-fondatore e ceo Alberto Dalmasso. Le commissioni del fondo saranno pari allo 0,17% e il rendimento annuo è stimato al 2,24% (dato al 5 maggio), al netto dei costi e al lordo della fiscalità. Ulteriori prodotti finanziari sono già in fase di sviluppo e verranno rilasciati entro la fine dell'estate, assicura Satispay senza svelare i nomi dei partner dei lanci futuri. Per i prossimi passi "stiamo guardando sia all'azionario che all'obbligazionario", ma la scelta di partire con un fondo monetario "crediamo sia una soluzione ideale per non avere sorprese". I servizi di investimento saranno forniti da Satispay Invest SA, la controllata di investimento autorizzata e regolata dalla Cssf, la commissione di sorveglianza del settore finanziario lussemburghese.
Satispay prepara inoltre il terreno per lo sbarco a Piazza Affari, anche se "è qualcosa che vediamo a 4-5 anni", afferma Dalmasso ricordando che Satispay ha avviato un percorso "per essere pronti nel momento opportuno a quotarci, ma non è qualcosa su cui abbiamo fretta". Impatto quasi azzerato invece dall'introduzione dello scorso aprile delle commissioni all'1% per gli esercenti che pure aveva sollevato una levata di scudi da parte dei commercianti. Sino ad aprile infatti le commissioni per i pagamenti al di sotto dei 10 euro erano nulle. "Uno 0,3% di esercenti che hanno smesso di accettare Satispay, ma in questi giorni li abbiamo visti aderire nuovamente", chiarisce il ceo assicurando che non ci sono state ripercussioni al momento.
Al momento sono 400mila gli esercizi commerciali, comprese alcuni grandi nomi come Esselunga, Autogrill, Decathlon, Trenitalia, Benetton, Boggi e Carrefour solo per fare qualche none, che accettano i pagamenti via Satispay.
2025-05-12T15:56:12Z