PUBBLICARE FOTO DEI PROPRI FIGLI SUI SOCIAL è REATO: ARRIVA LA SENTENZA DAL TRIBUNALE DI MILANO

Essere custodi digitali dei propri figli è una sfida che si estende oltre il mondo reale. I genitori, secondo il Tribunale di Milano, sono chiamati a proteggere l'immagine dei loro figli anche nell'ambiente virtuale, assumendosi la piena responsabilità per ogni immagine condivisa online. Questa recente sentenza ha tracciato una linea chiara sulla responsabilità dei genitori nell'era dei social media, evidenziando obblighi che spaziano dalla prevenzione delle pubblicazioni non autorizzate alla gestione delle conseguenze legali delle stesse.

La pronuncia nasce da una disputa tra genitori che si accusavano reciprocamente di condividere immagini dei figli senza consenso. Il tribunale ha stabilito che la responsabilità genitoriale si estende anche alle eventuali diffusione accidentali delle immagini, configurando il rischio di sanzioni penali per trattamento illecito di dati personali. Questo principio amplia significativamente il campo d'azione delle norme esistenti, richiamando i genitori a una vigilanza costante sull'identità visiva dei propri figli.

Fondamenti giuridici della protezione dell'immagine

La protezione dell'immagine dei minori trova le sue radici in un quadro normativo articolato. Il Codice Civile del 1948 garantisce risarcimenti per pubblicazioni non autorizzate, mentre il Codice Penale del 1930 tutela la dignità e la reputazione personale. Inoltre, la legge sul diritto d'autore del 1941 regola l'uso dei ritratti, fornendo ulteriori strumenti di tutela. Queste norme, sebbene risalenti, si applicano anche al contesto digitale odierno, dove la diffusione di immagini è diventata un fenomeno quotidiano.

Il Tribunale di Milano ha sottolineato che anche i genitori devono rispettare tali disposizioni, impedendo lo sfruttamento economico dell'immagine dei minori. In particolare, eventuali guadagni derivanti dalla monetizzazione di contenuti raffiguranti minori dovrebbero essere considerati di proprietà del minore stesso. Questo principio ribadisce che l'interesse del bambino deve prevalere su qualsiasi vantaggio economico derivante dalla sua immagine.

Criteri di valutazione per la pubblicazione

Piuttosto che stilare un elenco rigido di regole, il tribunale ha richiamato i genitori a un dovere generale di protezione. Ogni caso deve essere valutato singolarmente, tenendo conto del decoro, della dignità e della sicurezza del minore. Questo approccio flessibile permette di adattare le norme alle diverse situazioni, senza necessità di introdurre nuove leggi specifiche per il contesto digitale.

La sentenza mette in evidenza che i genitori, in quanto titolari della potestà genitoriale, hanno il compito di bilanciare i diritti dei figli con le opportunità offerte dalla tecnologia. La tutela immagine minori diventa così un aspetto centrale della genitorialità nell'era digitale, richiedendo una consapevolezza e una responsabilità sempre maggiori.

Implicazioni più ampie della sentenza

Questa decisione del Tribunale di Milano rappresenta un importante punto di riferimento nel dibattito sulla protezione dei minori online. Essa invia un messaggio chiaro al legislatore e alle autorità di regolamentazione, suggerendo che un'applicazione rigorosa delle leggi esistenti potrebbe risolvere questioni complesse come la verifica dell'età e il controllo dell'accesso dei minori ai servizi digitali.

2025-06-10T13:09:29Z