POSTE ITALIANE NON SPEDIRà PIù POSTA E RACCOMANDATE

Gli anni passano e anche i servizi a cui siamo abituati potrebbero essere protagonisti di una virata pindarica. Ed è quello che probabilmente succederà nel prossimo futuro a Poste Italiane che, nel corso degli anni, ha integrato al servizio di spedizione tanti altri servizi tra cui conti correnti, assicurazioni e offerte telefoniche.

In pratica, nel prossimo futuro potremmo non riconoscere più questo servizio per come oggi lo vediamo. Infatti, Matteo Del Fante, amministratore delegato dell’azienda, ha dichiarato che non c’è più l’intenzione di rinnovare il contratto con lo Stato Italiano con la concessione di offrire servizi come il pagamento di bollettini e l’invio di raccomandate.

Secondo Del Fante, per Poste Italiane non è più conveniente essere il fornitore del servizio universale. Nonostante questa sia una decisione impopolare, come ha ammesso l’amministratore delegato, questa scelta è molto concreta e reale. Il motivo? Vediamolo insieme.

Poste Italiane: improduttivo spedire raccomandate e pagare bollettini

Stando al bilancio dichiarato da Del Fante, per Poste Italiane risulta improduttivo il servizio universale in concessione quinquennale dallo Stato Italiano. I ricavi sono pochi rispetto al lavoro reso. Questo perché la digitalizzazione sta prendendo sempre più piede. Addirittura oggi, con uno SPID attivo, è possibile anche ricevere raccomandate collegando un indirizzo PEC.

Secondo quanto dichiarato dall’amministratore delegato, il servizio universale occuperebbe solamente il 10% delle attività all’interno degli uffici postali. Inoltre, questa percentuale è proiettata verso un ulteriore calo del 5%. Di contro, servizi finanziari, assicurativi e logistica occupano il restante 90% di attività.

Il 2026 è quasi alle porte, manca poco più di un anno ancora. Probabilmente Poste Italiane non rinnoverà la concessione per il servizio universale. A questo riguardo si aprono più scenari possibili.

Primo, i cittadini dovranno “arrangiarsi” cercando alternative, tra l’altro già esistenti, per spedire raccomandate o pagare bollettini. Secondo, un altro fornitore si farà avanti per inglobare il servizio universale accordandosi per la concessione. Terzo, lo Stato Italiano potrebbe abolire il servizio postale universale, proprio come è successo in Danimarca all’inizio del 2024.

In conclusione, tutto è ancora in divenire. Restano però chiari i punti presentati al riguardo da Poste Italiane ed è anche chiara la direzione che stanno prendendo gli utenti, abbandonando sempre di più il cartaceo per adottare il digitale. Più preoccupante è capire cosa succederà a tantissimi dipendenti ora impiegati nel servizio postale universale.

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