PAGAMENTI DIGITALI, LE DONAZIONI SUPERANO QUELLE IN CONTANTE

PayPal e Rete del Dono hanno annunciato i risultati dell’edizione 2023 dello studio “Donare 3.0”, commissionato a Bva Doxa, con l’obiettivo di analizzare lo scenario del mondo delle donazioni in Italia. Un osservatorio capace di misurare la diffusione del fenomeno delle donazioni tra la popolazione italiana, tra driver, barriere, abitudini, tendenze e prospettive. 

Se nel corso del 2021 si è registrato un forte avvicinamento tra le due modalità di pagamento nelle donazioni, con il 37% che ha donato in contante e il 35% tramite strumenti digitali, il 2022 segna una svolta rispetto all’approccio degli italiani intervistati nelle modalità di donazione: 38% in contante, 42% tramite pagamento digitale

Rispetto agli importi destinati alle donazioni effettuate negli ultimi dodici mesi, il 42% degli intervistati ha donato più di 50 euro, mentre il 43% ha dichiarato di aver donato, sempre nello stesso periodo, tra i 10 e i 50 euro. Una tendenza in costante crescita è quella dell’utilizzo dei dispositivi mobili per effettuare donazioni, che nel 2022 hanno riguardato il 61% degli intervistati, rispetto a un 65% che ha utilizzato una postazione fissa. Considerando le modalità di pagamento online, PayPal si conferma, ancora una volta, lo strumento preferito per il 70% degli intervistati, a seguire la carta di credito al 62%. 

I donatori online mostrano così un trend di crescita positivo di anno in anno, prima fra tutte la generazione di Millenial e GenZ: l’85% ha effettuato almeno una donazione nel corso del 2022. Il 38% degli intervistati, inoltre, ha dichiarato di donare ad associazioni suggerite da persone di fiducia, in particolar modo tra Millennial e GenZ, e circa un donatore su due (51%) resta “molto fedele alle associazioni verso cui dona”. Sempre tra le due generazioni citate emerge una forte preferenza (61%) per il dono di oggetti materiali. Molto marcata la propensione a sposare più di una causa benefica, considerato che il 64% degli intervistati ha dichiarato di aver donato a più di due associazioni. Da notare tra l’altro l’attitudine al volontariato che secondo i risultati della ricerca, coinvolge attivamente il 33% dei soggetti intervistati. 

Tra le diverse motivazioni e cause per cui si decide di contribuire tramite una donazione, il tema della salute e della ricerca si consolida al primo posto con il 55% delle preferenze degli intervistati. Prosegue la crescita d’interesse di anno in anno rispetto all’assistenza sociale, lo sport, l’arte e la cultura. Proprio quest’ultima causa, la cultura, rivela uno spaccato con un’elevata attenzione ai progetti relativi al patrimonio culturale italiano e quelli legati al territorio. 

Tra le novità di questa nona edizione dello studio c’è un’accurata profilazione di cinque diverse tipologie di donatore, rilevate sulla base delle motivazioni e della percezione riscontrate tra gli intervistati rispetto al tema della donazione. 

  • act (19%) per cui donare è un gesto più ampio e profondo rispetto al denaro;
  • exchange (11%) per cui la donazione rappresenta un dare e avere, una sorta di scambio; 
  • on demand (39%) in questo caso la donazione avviene a fronte di una richiesta;
  • help (7%) per cui donare significa aiutare soprattutto chi ha più bisogno;
  • life (24%) in questo caso la donazione è una parte centrale della propria vita. 

“La propensione al dono delle giovani generazioni e la loro attitudine all’utilizzo di strumenti digitali sono elementi che, combinati tra loro, portano un vantaggio concreto al mondo delle donazioni. Un indicatore importante di questo scenario è il programma Give at Checkout, con cui è possibile donare 1 euro al momento del pagamento online durante un processo d’acquisto” il commento di Maria Teresa Minotti, Country Director PayPal. “Dal lancio del programma, alla fine del 2021, ad oggi sono stati raccolti oltre 1.8 milioni di euro, un risultato che ci rende orgogliosi di avvicinare i donatori alle loro cause benefiche preferite, ogni volta che decidono di effettuare un acquisto online”. 

“La pandemia ha rappresentato un momento di forte cambiamento, un vero e proprio spartiacque. Le giovani generazioni continuano a dimostrare grande capacità di attivismo e impegno fattivo a sostegno di una buona causa. I dati di Rete del dono confermano la crescita della porzione di GenZ che donano per una buona causa (15% rispetto al 5% pre-pandemia) e 25% di Millenial.” ha dichiarato Valeria Vitali, cofounder e Presidente di Rete del Dono. “Interessante anche osservare che agiscono On Demand, ovvero a fronte di una richiesta per un progetto specifico o di un ingaggio ad hoc. I dati di personal fundraising di questo primo quadrimestre del 2023 (62% della raccolta complessiva) confermano questo trend. Cresce anche la raccolta fondi per progetto che supera i 12mila euro, un deciso più 70% rispetto al 2019. La donazione media si stabilizza su 70 euro, aumentando in modo significativo rispetto al 2019 (63 euro) e le donazioni da mobile sono il 69%. 

“I dati di quest’anno confermano il trend degli ultimi anni dove il Digitale e l’uso dello smartphone sono ormai centrali anche nel terzo settore” ha affermato Antonio Filoni, Partner e Head of Digital di Bva Doxa. 

2023-05-27T08:48:13Z dg43tfdfdgfd