INFLAZIONE, LAGARDE: "NON SIAMO ANCORA SODDISFATTI, I PREZZI DI FONDO NON SONO ANCORA AL PICCO"

L’inflazione dell’Eurozona è aumentata del 6,1% a maggio, in calo rispetto al 7% di aprile, secondo la stima flash di Eurostat.  

Il rallentamento si deve ai beni energetici e anche ai beni alimentari ma resta lo spettro recessione economica nel 2023.

Analizzando le principali componenti dell’inflazione, infatti i prodotti alimentari, alcolici e tabacco registrano, in base alle stime, il tasso annuo del 12,5% a maggio rispetto al 13,5% di aprile, seguiti dai beni industriali non energetici (5,8% rispetto al 6,2% ad aprile), servizi (5% contro 5,2% di aprile) ed energia (-1,7%, contro 2,4% di aprile).

Ma avverte la Bce “non possiamo dirci ancora soddisfatti sulle stime dell'inflazione”, ha detto Christine Lagarde, spiegando che di fondo non ci sono prove che il processo abbia raggiunto il picco: "ad oggi, tutte le misurazioni monitorate dalla Bce sono ancora forti. E se rimarranno tali dipenderà soprattutto dall'equilibrio di due forze: i prezzi dell'energia e i salari".

Tuttavia dice meglio proseguire "sul percorso di rialzi finché non siamo sufficientemente convinti che l'inflazione sia sulla strada per tornare verso il target. Allo stesso tempo, dobbiamo valutare attentamente la forza della trasmissione della nostra politica monetaria all'economia e all'inflazione", ha aggiunto. 

E sui tassi, spiega la funzionaria, come un aereo, "stiamo avvicinandoci all'altezza di crociera, e questo significa che dobbiamo salire più gradualmente, utilizzando la velocità che abbiamo già costruito".

La numero uno della Bce in un discorso alle banche tedesche dà appuntamento al 15 giugno quando le proiezioni "daranno una foto aggiornata che incorpora la stretta aggiuntiva".

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