«È per me un onore essere qui, su un’isola che rappresenta non solo uno dei simboli più luminosi del nostro territorio, ma anche un luogo in cui l’acqua, con tutte le sue complessità, ha da sempre un valore cruciale.
Gori è la società del Gruppo Acea che gestisce il servizio idrico integrato in 75 comuni tra le province di Napoli e Salerno, servendo ogni giorno circa un milione e mezzo di abitanti. Il nostro operato si inserisce nella più ampia strategia del Gruppo, che fa della gestione sostenibile delle risorse idriche una delle sue missioni centrali: garantire acqua di qualità, in modo continuo, sicuro e rispettoso dell’ambiente, oggi e per le generazioni future». Così esordisce l'amministratore delegato della Gori, Vittorio Cuciniello, intervenendo a Capri alla rassegna “Le conversazioni”.
«Gestire l’acqua, soprattutto in territori unici e complessi come l’isola di Capri, significa affrontare sfide quotidiane: infrastrutture da preservare, vincoli paesaggistici, flussi turistici variabili, necessità di garantire il servizio anche nei momenti di massimo carico. Ma significa anche gestire con competenza l’approvvigionamento idrico su un territorio insulare, con tutto ciò che comporta in termini di logistica e distribuzione. In particolare nei mesi estivi, quando la popolazione presente sull’isola cresce in maniera esponenziale, è fondamentale poter contare su un sistema resiliente, efficiente e costantemente monitorato - prosegue Cuciniello - In questo contesto, diventa essenziale un presidio costante e competente della risorsa idrica. Per questo, nel Gruppo Acea, abbiamo istituito una struttura organizzativa dedicata alla Tutela della Risorsa. Una struttura che promuove l’uso sostenibile dell’acqua, protegge le fonti e contrasta gli usi impropri, assicurando il controllo puntuale dei consumi».
Quindi Cuciniello illustra la strategia che Gori e Acea mettono in campo anche sull'isola azzurra: «Attraverso distretti idrici, contatori intelligenti e interventi mirati sugli impianti, ottimizziamo il bilancio idrico, misurando con precisione quanta acqua viene immessa in rete e quanta effettivamente utilizzata. La riduzione delle perdite idriche è una delle nostre principali sfide. In Italia, in media, oltre il 40% dell’acqua immessa in rete va dispersa. È un dato che ci spinge ad agire con urgenza, attraverso interventi strutturali e tecnologici. Con il programma Azioni per l’Acqua, stiamo investendo su reti più moderne ed efficienti, digitalizzazione, telecontrollo e manutenzione predittiva. Un approccio integrato che punta a rafforzare la resilienza del servizio e a valorizzare ogni singola goccia».
«Ma tutto questo non sarebbe possibile senza il contributo delle persone che ogni giorno lavorano sul campo. Tecnici, ingegneri, operatori di rete, squadre in pronta reperibilità: sono loro, spesso lontani dai riflettori, a garantire la continuità e la sicurezza del servizio. È grazie al loro impegno se ogni rubinetto può aprirsi, se ogni controllo sulla qualità è rispettato, se ogni anomalia nella rete viene intercettata e corretta - sottolinea l'amministratore delegato di Gori - Parlare di sostenibilità, per noi, significa anche rendere visibile questo lavoro invisibile: il lavoro di chi gestisce un bene comune con senso di responsabilità e visione. Questo impegno si traduce in risultati concreti. È anche grazie agli interventi messi in campo da Gori, in sinergia con le amministrazioni locali e con l’Ente Idrico Campano, che la Penisola Sorrentina e l’isola di Capri hanno potuto confermare e consolidare il riconoscimento delle Bandiere Blu, simbolo internazionale di qualità ambientale e gestione sostenibile».
Da qui la sfida: «Il contesto attuale ci impone però di fare ancora di più. La crisi climatica, i lunghi periodi di siccità, la scarsità crescente della risorsa ci chiedono un cambio di passo. Non basta più gestire bene l’acqua. Bisogna proteggerla, rispettarla, risparmiarla. E questo vale per tutti: per le istituzioni, per le aziende, per i cittadini, per i turisti. In questo scenario, si rende sempre più urgente avviare un ciclo virtuoso di investimenti pubblici e privati che rafforzi il sistema idrico nel suo complesso: dalla captazione alla distribuzione, dalla depurazione al riuso. Investire significa dare solidità alle infrastrutture, aumentare la resilienza dei territori, garantire un accesso equo e sicuro alla risorsa. Ed è proprio sul tema del riuso che si sta aprendo una nuova frontiera. Le acque reflue depurate non devono più essere considerate un rifiuto, ma una risorsa. Per questo, anche grazie a una normativa nazionale in evoluzione, IL Gruppo Acea sta lavorando per favorire l’utilizzo delle acque affinate in ambito agricolo e industriale. Una scelta strategica per il futuro, che ci consente di chiudere il ciclo dell’acqua e ridurre la pressione sulle fonti primarie. E qui, permettetemi una riflessione: l’acqua è anche un bene culturale - conclude Cuciniello - Fa parte della nostra identità mediterranea, della nostra storia e dei nostri paesaggi. La sua presenza ha modellato città, ispirato arte, plasmato abitudini. Difendere l’acqua significa anche custodire una parte essenziale del nostro modo di vivere e di pensare. L’acqua non è infinita. È una risorsa preziosa, da usare con consapevolezza e responsabilità.
Chiudo quindi con un invito semplice ma urgente: facciamo ognuno la propria parte. Anche un gesto quotidiano può fare la differenza. Perché tutelare l’acqua significa proteggere la bellezza dei nostri territori, la salute delle comunità, il futuro delle prossime generazioni».
2025-07-05T17:14:43Z