CHATGPT POTREBBE COSTAR CARO A UN AVVOCATO

Quando Steven Schwartz, avvocato dello studio newyorkese Levidow, Levidow e Oberman, si è rivolto a ChatGPT per risparmiare tempo nella stesura di un proprio intervento in aula, non ha valutato tutte le potenziali ripercussioni della decisione: il chatbot ha prodotto un documento pieno zeppo di precedenti legali del tutto inventati, generati dall’IA, ma non corrispondenti a fatti realmente accaduti. Non è difficile immaginare quali siano state le conseguenze.

Avvocato in aula con ChatGPT, ora rischia una sanzione

Il diretto interessato si è subito dichiarato profondamente dispiaciuto del passo falso commesso, cospargendosi il capo di cenere e promettendo che non si ripeterà più in futuro. Dovrà comunque fare i conti con una possibile sanzione. Il giudice che supervisiona il processo (una diatriba riguardante l’infortunio occorso a un passeggero della compagnia aerea colombiana Avianca) ha fissato per l’8 giugno un’udienza dedicata. Non era mai successo, potrebbe costituire un precedente.

La leggerezza rischia dunque di costare cara a Schwartz, che ora afferma di essersi rivolto a ChatGPT per supportare le proprie ricerche inerenti al caso, definendosi ignaro del fatto che i contenuti dello strumento potessero essere falsi. A sostegno della propria tesi, ha pubblicato screenshot in cui chiede al servizio di OpenAI se i precedenti citati fossero reali o meno, ottenendo risposte affermative, con riferimenti diretti a database legali affidabili come quelli di Westlaw e LexisNexis.

A questo punto, a chi va attribuita la responsabilità? All’avvocato poco attento e desideroso di risparmiare tempo, certo, ma anche al chatbot che gli ha fornito informazioni errate spacciandole per autentiche?

OpenAI lo mette nero su banco nell’interfaccia stessa del servizio: ChatGPT potrebbe produrre informazioni imprecise su persone, luoghi o fatti. Un disclaimer, insomma, posizionato proprio sotto al campo di testo utile per interagire con l’IA, quasi a voler mettere le mani avanti e al riparo da eventuali accuse. Considerando il massiccio utilizzo che se ne sta facendo da qualche mese a questa parte, immaginiamo non rimarrà a lungo un caso isolato.

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