Il decreto bollette è diventato legge grazie al voto di fiducia. Sono stati approvati nuovi strumenti a sostegno dei costi energetici.
La conversione del decreto bollette in legge è avvenuta dopo l’approvazione finale da parte del Senato. Come è noto, i decreti legge sono strumenti legislativi eccezionali che vengono utilizzati in casi di necessità e urgenza. Questo è dovuto al fatto che, secondo la Costituzione italiana, il potere legislativo è nelle mani del Parlamento, eletto dal popolo, e solo in circostanze straordinarie e urgenti viene previsto lo strumento legislativo del decreto, a disposizione del governo.
Tuttavia, i decreti hanno la stessa validità delle leggi ma devono essere convertiti in legge entro 60 giorni mediante il b del parlamento. Ed è proprio quello che è appena accaduto con il decreto bollette, che ha modificato gli aiuti economici per contrastare l’aumento dei costi dell’energia fino al 30 giugno 2023.
Questo cambiamento è motivato dal fatto che le tariffe energetiche nei mercati dell’elettricità e, soprattutto, del gas, stanno diminuendo notevolmente nel secondo trimestre e si prevede che continueranno a diminuire anche a giugno, seguendo questa tendenza.
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Basta pensare che oggi il prezzo del gas è di 27 euro per megawattora, mentre lo scorso estate ha superato i 200 euro per megawattora, per comprendere il significativo cambiamento in atto. Il governo ha quindi adeguato gli strumenti di aiuto in base alle tariffe in diminuzione. È stato confermato il bonus bollette per le famiglie con un Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) fino a 15.000 euro.
Inoltre, per le famiglie con almeno quattro figli a carico, il limite ISEE per ottenere lo sconto sulla bolletta è stato aumentato a 30.000 euro. È stata inoltre prorogata fino al 30 giugno l’aliquota IVA del 5% sulle tariffe del gas e del metano.
Nel frattempo, sono state reintegrate in gran parte le componenti di costo del sistema sulle bollette del gas, che compensano parzialmente le riduzioni delle tariffe. Tuttavia, la diminuzione dei consumi di gas dovuta alla stagione non dovrebbe compromettere il costo delle bollette del gas. Sono stati confermati anche i crediti d’imposta per tutte le attività imprenditoriali che dispongono di un contatore di almeno 4,5 kW. A titolo di riferimento, per una residenza normale è necessario un contatore di almeno 3 kW.
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