ALPINISMO, SCARPA CERCA CAPITALI PER CRESCERE. MANDATO A FININT PER CEDERE FINO AL 25%

A fondare Scarpa nel 1938 fu Sir Rupert Edward Cecil Lee Guinness, discendente della dinastia irlandese proprietaria dell’omonimo birrificio e creatore del Guinness dei primati. Dagli anni ’50, però, l’azienda è controllata dalla famiglia italiana Parisotto che ne ha fatto un marchio globale, noto a tuti gli appassionati di montagna. Ora per il calzaturificio di Asolo, nel trevigiano, potrebbe aprirsi un nuovo capitolo finanziario e industriale.

L’incarico a Finint

Secondo quanto riferito da più fonti, infatti, Scarpa sta valutando di aprire il capitale per accelerare i propri progetti di crescita ed espansione, nel caso anche attraverso acquisizioni. La banca d’affari veneta Finint avrebbe ricevuto l’incarico di sondare il mercato, alla ricerca di un investitore disposto a rilevare una partecipazione di minoranza nel gruppo, che dovrebbe aggirarsi intorno al 25%. Il processo è del resto nelle fasi preliminari, ma è probabile che attiri l’interesse di molti attori finanziari, italiani e non.

Il giro d’affari di Scarpa

Scarpa è specializzata nelle calzature e nell’abbigliamento per gli sport di montagna, dallo sci all’alpinismo, in passato una nicchia di mercato, oggi un settore in grande espansione. La società guidata da Diego Bolzonello ha conosciuto una crescita significativa nel periodo pandemico che ha avvicinato molte persone all’escursionismo e alle attività all’aria aperta. Lo slancio è proseguito nel 2022, chiuso con quasi 170 milioni di ricavi e oltre 20 di margine di profitto. Un risultato ottenuto nonostante l’aumento dei costi dei materiali e della logistica, voce di costo importante per Scarpa che genera oltre l’80% dei ricavi al di fuori dell’Italia, Germania e Stati Uniti in testa, ma con una presenza significativa anche in Asia.

I testimonial: Bode Miller e Nirmal Purja

Il marchio è del resto ormai riconosciuto in tutto il mondo, grazie anche a testimonial quali lo sciatore americano Bode Miller e l’alpinista nepalese Nirmal Purja, celebre per aver scalato tutte e quattordici le montagne al di sopra degli ottomila metri in soli 189 giorni (impresa che, fra l’altro, gli è valsa cinque Guinness World Record). Il cuore produttivo e tecnologico di Scarpa resta però saldo ad Asolo, nel pieno del cosiddetto distretto «dello scarpone e della calzatura sportiva» di Montebelluna.

Il distretto dello scarpone di Montebelluna

Qui hanno sede o stabilimenti molte imprese specializzate nell’abbigliamento da montagna (come Garmont, Tecnica Group, Vibram e altre) che, secondo un’analisi di Intesa Sanpaolo, nell’insieme contano circa 8 mila dipendenti e hanno generato l’anno scorso ricavi per 2,8 miliardi di euro. Si tratta di un tessuto produttivo di eccellenza, ma frammentato in 622 aziende che sono dunque di dimensione perlopiù media o piccola. Oltre che per continuare a investire sulla ricerca e l’innovazione, così, l’eventuale ingresso di un azionista di minoranza potrebbe servire a Scarpa per esplorare opzioni di consolidamento e aggregazione industriale.

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