Ray Dalio, il fondatore del famoso hedge fund Bridgewater, nato 76 anni fa a New York e figlio di un italo-americano, è uno dei personaggi della finanza più brillanti del mondo e il suo nuovo libro, edito da Hoepli (“Perché i Paesi falliscono– Il grande ciclo dell’economia”) merita sicuramente di essere letto, anche se la lettura è impegnativa perché il saggio è di 416 pagine. Il suo precedente libro, “I principi del successo” fu un bestseller e Dalio naturalmente si augura la replica con il nuovo saggio che spiega il grande ciclo del debito sull’economia e pensa che l’Occidente e la Cina siano alla fine di un ciclo che provocherà crisi e svalutazione. “Vedo troppi debiti e poche idee per domarli” dice Dalio al Corriere della Sera-Economia. Ma, se questo è lo scenario, come dovrebbero regolarsi gli investitori? La polarizzazione della politica impedisce l’applicazione delle ricette tradizionali. E allora? Dalio non si fida molto dell’Intelligenza artificiale ma consiglia di diversificare gli investimenti azionari e obbligazionari nell’oro con l’obiettivo di “creare un portafoglio diversificato che produca rendimenti superiori all’erosione del potere d’acquisto causata da inflazione e tasse”. Ma per saperne di più è meglio leggere le sue nuove 416 pagine.