La storia delle M.A.D.Editions comincia in maniera quasi clandestina, quando a giugno del 2021 Maximilian Büsser – fondatore di MB&F – decide di condividere con la sua community un orologio visionario. Nessun lancio in pompa magna, nessuna conferenza stampa, nemmeno un post social.
Solo una semplice e-mail con qualche foto inviata agli Amici del marchio (i fornitori storici) e a quei collezionisti noti come “The Tribe”, ossia coloro che avevano creduto nelle Horological Machine e nelle Legacy Machine fin dal 2005. Il risultato? Un entusiasmo irrefrenabile. Così la prima M.A.D.1, nata quasi sottovoce, si è rivelata un fenomeno: un pezzo ambito, venduto fuori dai canali tradizionali e riservato a pochi eletti.
La forza dirompente delle M.A.D.Editions però non si ferma a questo primo atto: a causa di una domanda popolare esplosa sui social, Büsser e il suo team hanno pensato a una nuova strategia di vendita, inaugurata ufficialmente con il M.A.D.1 RED a marzo 2022. Produzione di 1500 pezzi e un sistema di estrazione che ricorda più una lotteria da club underground che un classico acquisto in boutique.
Oltre 19.000 persone si sono registrate per conquistare il diritto di acquistare questo orologio, selezionate poi in modo casuale.
È un format che appare bizzarro se paragonato agli standard del settore, ma che riflette l’anima sovversiva di MB&F e la volontà di Büsser di ridurre tempi d’attesa e gerarchie d’accesso.
Nel frattempo, MB&F festeggia un riconoscimento di prestigio: il Challenge Prize al Grand Prix d’Horlogerie de Genève, dedicato al miglior orologio sotto i 3.500 CHF di quell’anno. Un traguardo importante che consacra la M.A.D.1 RED come una vera star dell’orologeria accessibile. Eppure, dietro queste edizioni fuori dagli schemi, c’è un lato romantico: tutto nasce dal desiderio di Max di creare qualcosa che anche la sua famiglia e i suoi amici potessero permettersi, per far vivere la magia di un orologio MB&F a chi, per ragioni di costo, ne era rimasto escluso.
Le origini affondano nel 2014, quando l’idea prende forma ma incontra mille ostacoli: quattro anni di sviluppo e prototipi, poi la resa. MB&F ha già una reputazione di laboratorio creativo ma non riesce a realizzare un modello davvero “democratico” senza snaturarsi. Nel 2018 il progetto viene accantonato.
Poi arriva il 2020, la pandemia, la crisi globale. Mentre l’intero settore orologiero rischia il collasso, qualcuno in MB&F rispolvera quella vecchia ambizione: produrre un orologio accessibile, ma non come un nuovo brand. Piuttosto un’edizione speciale, potenzialmente destinata a finire così come è iniziata, senza pretese di diventare una linea fissa.
Il resto è storia: con la ripresa inattesa delle vendite, MB&F si trova di fronte a un paradosso. La M.A.D.1 si trasforma in un culto, un oggetto del desiderio che infiamma Instagram, blog di settore e migliaia di appassionati pronti a sfidare la sorte in una lotteria. Niente attese interminabili né meccanismi elitari: solo la fortuna di vedersi estratti. E i numeri parlano chiaro: 19.000, 22.000, 18.000 partecipanti, una tempesta perfetta che ha sancito di fatto l’esistenza di un nuovo marchio.
Come in ogni saga che si rispetti, ecco arrivare la M.A.D.2, firmata dal leggendario designer Eric Giroud, storico collaboratore di MB&F e amico di Büsser fin dal 2005. L’ispirazione? I club anni ’90 di Losanna, dove la house music pulsava sui piatti Technics SL-1200 e la notte sembrava non finire mai.
Nella M.A.D.2 si ritrovano echi di vinili, piste da ballo, luci stroboscopiche e un’estetica che richiama i contatori di una console DJ. Il rotore di carica è visibile sia dal fronte sia dal retro, il quadrante evoca i solchi del vinile e le curve della cassa ricordano la forma morbida di una mandorla, retaggio di un progetto rimasto nel cassetto dagli anni ’90.
Risultato? Un orologio da 42 mm che riesce a unire divertimento e alta tecnica, alimentato da un movimento La Joux-Perret con modulo di ore saltanti sviluppato da MB&F. Due versioni, Orange per The Tribe e Amici, Green disponibile tramite lotteria aperta al pubblico.
L’energia di un DJ set, l’adrenalina di un afterparty e la voglia di stravolgere le regole: M.A.D.2 rappresenta il secondo capitolo di una storia che, ironicamente, è destinata a durare molto più del previsto.
Forse davvero la definizione di “edizione” non basta più.
Stiamo assistendo alla nascita di un fenomeno, e stavolta è davvero M.A.D. in tutti i sensi.
2025-03-19T07:01:13Z