I NUOVI ITALIANI, UN PATRIMONIO DI VALORI

In occasione della 77esima edizione della Festa della Repubblica Italiana, dedicata al tema “Gli Italiani, un patrimonio di valori per la Repubblica”, in questo 2 giugno 2023, la mia attenzione non può che andare ai nuovi italiani e i valori che ogni giorno rappresentano e di cui sono orgogliosamente portatori.

Secondo i dati Istat e Eurostat, nel 2022, le persone che hanno ottenuto la cittadinanza italiana sono state in totale 133.236. In media ogni 38 persone straniere residenti in Italia una è diventata italiana. Il 50,9% di loro è donna, i principali Paesi di provenienza sono l’Albania, il Marocco, la Romania, il Brasile, il Bangladesh, l’India, il Pakistan, l’Argentina, la Moldavia e l’Egitto.

Sebbene l’Italia sia uno Stato che per la propria connotazione geografica, è posto al centro delle rotte migratorie mediterranee, il numero delle acquisizioni di cittadinanza rispetto ad altri Paesi dell’Unione Europea, come la Svezia e i Paesi Bassi, risulta decisamente più basso.

I nuovi italiani, di cui si parla troppo poco nei mass media, nell’informazione e nella politica, contribuiscono fieramente e silenziosamente al mantenimento di un’Italia che va fiera delle proprie radici e che si arricchisce di nuove culture, di nuove menti e di nuove braccia che sono linfa vitale per la nostra società. I nuovi italiani sono coloro i quali subito dopo il recente disastro climatico che ha colpito l’Emilia Romagna non hanno esitato a salvare persone, animali e beni intrappolati nel fango, sono coloro i quali talvolta si occupano dei nostri anziani, delle nostre campagne, delle nostre fabbriche a conduzione familiare, del piccolo e prezioso artigianato locale. Ma sono anche giovani immigrati o figli di immigrati, che grazie alla loro istruzione e alla loro preparazione fanno sentire la propria voce e la propria rappresentanza tra le fila dei sindacati, nel mondo dell’istruzione, della politica locale e non, dell’imprenditoria, delle start-up, dell’associazionismo e dello sport. Ciascuno di loro, ognuno con il proprio talento, contribuiscono a mantenere vivo il nostro Paese.

La presenza dei piccoli nuovi italiani nelle scuole, nelle squadre sportive, nelle associazioni, nel volontariato, ci offrono un modello di inclusione che non necessità di spiegazioni e di quote.

In un Paese in cui il numero di nuovi nati registra un ulteriore crollo (nel 2022 è stato pari a 392.598, 7.651 in meno rispetto all’anno precedente) le nascite dei figli dei nuovi italiani rappresentano un segnale positivo, di speranza e futuro. Sebbene sia necessario sottolineare che acquisire la cittadinanza non equivalga sempre a rimanere in Italia: il numero dei nuovi italiani residenti all’estero supera infatti quello della popolazione straniera regolarmente residente in Italia.

Il mio auspicio è che tutti gli italiani, “vecchi” e “nuovi”, nel mondo e in Italia, possano capire l’importanza della nostra amata repubblica che rappresentano nel mondo. Perché gli uni accanto agli altri possiamo far sì che l’Italia continui a essere un Paese unito e solidale, profondamente legato ai valori della pace e della fratellanza, della solidarietà e della democrazia.

Buon 2 giugno a tutti noi!

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