FERRETTI, QUOTAZIONE A MILANO: VIA LIBERA AL DUAL LISTING, FINO AL 28% IN VENDITA

Il vento da Oriente sospinge il Gruppo Ferretti verso la quotazione a Milano. Dopo l’ok del cda, anche i soci dell’assemblea del colosso nautico tenutasi lo scorso 18 maggio hanno dato il via libera al dual listing delle proprie azioni ordinarie su Euronext Milano. Ferretti Group è già quotato alla Borsa di Hong Kong dall’aprile 2022. A supporto della liquidità del titolo a Piazza Affari, è prevista un’offerta riservata a investitori istituzionali da parte di Ferretti International Holding S, ovvero l’azionista venditore, delle azioni ordinarie esistenti, inclusa la greenshoe, cioè la possibilità di aumentare il numero di titoli in modo per rispondere a un eventuale surplus di domanda. L’azionista venditore, i cinesi di Weichai che detengono il 63,75% del capitale sociale, ha ottenuto le autorizzazioni a vendere fino al 28,75% quindi diluendo sensibilmente la propria quota; qualora fosse ceduta l'intera partecipazione, Ferretti potrebbe diventare una vera public company senza alcun azionista sopra il 50%, una novità per il mercato italiano. L’azione verrà collocata al prezzo di negoziazione della Borsa di Hong, pari a circa 23,30 dollari di Hong Kong, ovvero 2,78 euro. Tenuto conto che la capitalizzazione del gruppo navale vale 7 miliardi di Hong Kong, cioè 950 milioni di euro, l’offerta potrebbe aggirarsi intorno ai 300 milioni di euro. Il tutto avviene nell’imminenza dell’apertura del Salone nautico di Venezia, nel quale i vari marchi del gruppo Ferretti presenteranno molte (e attese) novità, a partire dal nuovo maxi yacht targato Wally, il WallyWhy ( clicca qui per l’articolo completo sul Salone nautico di Venezia).

Chi comprerà

Sebbene l’Asia rimanga strategica, come già comunicato, il debutto a Milano consentirebbe alla società di yacht di lusso di ampliare la composizione del proprio azionariato in regioni, quali Europa, Medio Oriente e Americhe, che rappresentano i principali mercati. Più nel dettaglio la vendita sarà riservata esclusivamente a investitori qualificati europei britannici, a investitori istituzionali esteri al di fuori degli Stati Uniti d’America e, negli Stati Uniti, limitatamente ai «Qualified Institutional Buyers» (fondi di investimento e family office).

La storia in Borsa

Oggi il big guidato da Alberto Galassi capitalizza oltre 7 miliardi di dollari di Hong Kong. Ferretti si era quotata la prima volta a Piazza Affari nel 2000, ai tempi di Noberto Ferretti e vi era rimasta solo due anni poi il delisting in seguito all’offerta pubblica di acquisto totalitaria di Permira. Al fondo si era sostituito prima Candover poi il gruppo manifatturiero cinese Weichai Holding che, dal 2012, controlla l’86,06% delle azioni di Ferretti mentre Piero Ferrari, erede del Drake, detiene il 13,2%. I cinesi dopo la quotazione dell'aprile 2022 sono scesi 63,75%. Tra i suoi marchi Riva, Wally, Pershing e Itama, CRN e Custom Line. In base alle con le condizioni di mercato, Ferretti procederà all’offerta non appena otterrà le relative autorizzazioni. Un prospetto è stato depositato in Consob, dopo il pronunciamento dell’autorità la società renderà noto il percorso di marcia. Nell’ambito dell’Offerta, Goldman Sachs International, JP Morgan e UniCredit agiranno in qualità di joint global coordinators e joint bookrunners. Equita e Berenberg agiranno in qualità di joint bookrunners. La banca di Andre Orcel sarà anche listing agent.

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