CREDIT SUISSE, IL JET AZIENDALE, I COMPENSI MILIONARI (E POI I TAGLI): TUTTI I GUAI DEI MANAGER

Credit Suisse è da anni sotto i riflettori a causa di scandali e continui cambi al vertice. La stessa dirigenza ha ammesso che ci sono state «debolezze sostanziali» nel «controllo interno» della banca, che ha chiuso il 2022 con una perdita netta di 7,3 miliardi di franchi svizzeri. A gennaio dello stesso anno Antonio Horta-Osorio, l’allora presidente del cda, ha dovuto rassegnare le dimissioni per aver violato più volte la quarantena durante la pandemia, utilizzando un jet aziendale da settanta milioni di euro.

Alla finale di Wimbledon con il jet aziendale

Horta-Osorio era finito al centro delle polemiche per avere assistito alla finale del torneo di tennis di Wimbledon, non rispettando le regole allora in vigore nel Regno Unito. Secondo il Wall Street Journal il costo della giornata, che l’ex presidente del cda aveva trascorso con la sua famiglia, ammontava a decine di migliaia di dollari. Horta-Osorio, sempre secondo la ricostruzione del quotidiano economico-finanziario, avrebbe detto alla banca che i biglietti per la partita erano stati acquistati per alcuni clienti che all’ultimo avevano rinunciato. L’ex presidente del cda e la sua famiglia avevano viaggiato a bordo del jet aziendale per andare ad assistere al torneo. Sei mesi prima Horta-Osorio era stato pizzicato in Spagna, sempre in violazione delle regole anti-Covid.

La promessa di 350 milioni di franchi

Secondo il Financial Times, il Credit Suisse all’inizio del 2023 avrebbe promesso un maxi bonus ai suoi manager. Promessa che poi non è andata in porto. Secondo la proposta su cui la banca stava ragionando 500 manager avrebbero potuto spartirsi un bonus di 350 milioni di franchi se fossero riusciti a portare avanti con successo il percorso di ristrutturazione dell’istituto. Ma un anno disastroso ha costretto il gruppo a tornare sui suoi piani.

Un mandato da oltre 60 milioni

Nel 2018, malgrado le azioni della banca fossero crollate, il ceo di allora Tidjane Thiam riuscì a incassare ben 12,7 milioni di franchi, il 31% in più dell’anno precedente. Secondo alcune stime durante il suo mandato, dal luglio 2015 a febbraio 2020, Thiam incassò oltre 60 milioni di franchi svizzeri. Nel 2020 fu costretto a dimettersi dopo uno scandalo di spionaggio, da cui emerse che alcuni investigatori privati incaricati da Credit Suisse pedinavano e raccoglievano informazioni sull’ex capo del wealth management del gruppo, Iqbal Khan.

I tagli ai compensi nel 2022

Dopo aver perso 7,3 miliardi di franchi svizzeri, nel 2022 il Credit Suisse ha deciso di dimezzare i bonus per i suoi dipendenti, senza assegnarne neanche uno ai top manager. I tagli hanno coinvolto anche i compensi. Il ceo Ulrich Körner ha ricevuto 2,5 milioni di franchi svizzeri nel 2022 contro i 3,8 milioni ricevuti nel 2021 dal suo predecessore, Thomas Gottstein. Anche la remunerazione di Gottstein era stata tagliata l’anno precedente, in seguito all’impatto negativo delle vicende Greensill e Archegos. Scandali che gli sono costati il 43% dello stipendio: quello del 2020, infatti, ammontava a 6,5 milioni. Il presidente Axel Lehmann nel 2022 ha avuto un compenso di 3,2 milioni di franchi sui complessivi 10,4 milioni assegnati all’intero cda contro gli 11,7 milioni dell’anno precedente.

Il «premio di trasformazione una tantum»

Per il periodo compreso tra le assemblee del 2023 e del 2024 i membri del cda avranno un compenso di massimo 13 milioni. Malgrado la situazione di dissesto, per i dirigenti è stato previsto un «premio di trasformazione una tantum basato su azioni differite» per un massimo di 30,1 milioni. L’importo, ha precisato la banca, dipenderà dalla performance dell’istituto nel periodo 2023-2025.

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