Dieci offerte per l’acquisizione degli stabilimenti di Acciaierie d’Italia. Ma, di fatto, alla fine sono tre i gruppi – stranieri – in corsa per tutta Acciaierie d’Italia, intere attività e interi stabilimenti. Sette, invece, per singoli asset. Gli imprenditori italiani? Nel novero dei secondi. Nel mentre, come fanno notare i sindacati che chiedono l’immediata convocazione di un tavolo a Palazzo Chigi con Governo e commissari dell’ex Ilva, va detto che il percorso che porterà alla vendita definitiva durerà ancora mesi e a oggi la situazione resta drammatica, con quasi tremila lavoratori in cassa integrazione, produzione al minimo storico, impianti fermi e l’appalto in forte difficoltà.
Stando alla nota diramata oggi, dunque, entro il termine fissato alla mezzanotte di ieri, “sono pervenute dieci offerte per l’acquisizione degli stabilimenti ex Ilva”. A firmare il comunicato sono i commissari straordinari di Acciaierie d’Italia e di Ilva in amministrazione straordinaria. Tra le offerte ricevute, indica al medesima nota, tre sono per tutti i complessi aziendali: cordata Baku Steel Company Cjsc + Azerbaijan Investment Company Ojsc, Bedrock Industries management Co Inc e Jindal Steel International. Sette invece le offerte interessate a singoli asset, tra cui i gruppi Marcegaglia, Eusider e Sideralba. I commissari “si riservano un periodo di tempo congruo per esaminare attentamente tutte le proposte ricevute”.
In particolare, spiega la nota, le sette offerte interessate a singoli asset sono state presentate da: cordata Car Segnaletica Stradale Srl + Monge & C. Spa + Trans Isole Srl, Eusider Spa, cordata Eusider Spa + Marcegaglia Steel Spa + Profilmec Spa, Imc Spa, Marcegaglia Steel Spa, cordata Marcegaglia Steel Spa + Sideralba Spa e Vitali Spa.
I commissari straordinari “si riservano un periodo di tempo congruo per esaminare attentamente tutte le proposte ricevute, con particolare riguardo agli aspetti occupazionali, alla decarbonizzazione e all’entità degli investimenti, al fine di assicurare uno sviluppo sostenibile degli impianti e la massima tutela del lavoratori coinvolti”.