INSILICO MEDICINE VALUTA UN’IPO DOPO UN ROUND DA 110 MILIONI

Insilico Medicine sta valutando l’opzione di una possibile Ipo per approdare in Borsa, subito dopo aver chiuso un round di finanziamento in cui le è stato attribuita una valutazione superiore a 1 miliardo di dollari. La società, con sede negli Stati Uniti ma con una presenza operativa significativa in Cina, ha raccolto 110 milioni di dollari in un round di Serie E guidato da Value Partners Group. Tra gli investitori anche Warburg Pincus, OrbiMed Advisors LLC e il ramo venture di Eli Lilly.

L’operazione ha riscosso interesse per via della crescente attenzione per l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nella scoperta di farmaci innovativi. Gli investitori, infatti, stanno facendo scouting per individuare le start up di intelligenza artificiale generativa, soprattutto dopo i progressi dimostrati dalla cinese DeepSeek al di fuori degli Stati Uniti, ha dichiarato Alex Zhavoronkov, ceo di Insilico, a Bloomberg News.

Insilico e conpetitor quali Atomwise e BenevolentAI puntano a rivoluzionare la ricerca farmacologica, che storicamente ha sempre richiesto tempi lunghi e processi costosi, senza certezze sul risultato finale.

Attualmente la società genera entrate attraverso la concessione in licenza delle proprie risorse a clienti come Fosun Pharma ed Exelixis. Inoltre, ha stipulato accordi per la scoperta di farmaci con colossi come Sanofi SA e Saudi Aramco, con contratti dal valore complessivo di circa 3,5 miliardi di dollari, dai quali riceve pagamenti e royalty.

Alla luce dell’andamento del business e soprattutto dell’interesse riscosso dal round di finanziamento, Zhavoronkov ha dichiarato che l’azienda sta considerando una futura quotazione in borsa, ma senza urgenza: «Stiamo valutando il momento e le opzioni di quotazione, con un focus primario su Hong Kong» ha affermato, sottolineando che la società ha ricavi solidi e una solida capacità di raccolta di capitali.

Non sarebbe la prima volta che il management muove in questa direzione. Insilico aveva presentato domanda per un’Ipo a Hong Kong già nel 2023 e nel 2024, ma in entrambi i casi ha lasciato scadere i termini senza procedere alla raccolta di ordini dagli investitori.

I nuovi capitali raccolti saranno destinati al potenziamento della piattaforma di intelligenza artificiale dell’azienda e alla validazione clinica del suo candidato farmaco di punta per la fibrosi polmonare idiopatica. Rentosertib, sviluppato per il trattamento della patologia polmonare progressiva, ha superato diversi studi clinici, completando la Fase IIa, che valuta sicurezza, dosaggio ed efficacia preliminare.

Ad oggi, la società ha un portafoglio di 30 farmaci in fase di ricerca, di cui 10 autorizzati dalla FDA statunitense per la sperimentazione clinica sugli esseri umani. Un’attività che si snoda fra gli Stati Uniti e la Cina, dove la startup sintetizza composti chimici e conduce anche esperimenti biologici sugli animali, mentre gli studi clinici avanzati si svolgono interamente negli Usa.

L’azienda sta inoltre investendo nel perfezionamento dei propri sistemi di IA, commercializzati come pharma.ai, con l’obiettivo di integrare biologia, chimica, medicina clinica e ricerca scientifica. Parallelamente, sta esplorando tecnologie innovative, tra cui robot umanoidi nel suo laboratorio di Suzhou, vicino Shanghai. «Il nostro primo robot umanoide sta imparando a muoversi nel laboratorio e, in futuro, contribuirà alla generazione di dati e all’automazione delle operazioni» ha dichiarato Zhavoronkov.

2025-03-12T19:41:22Z